Libero, 19 gennaio 2019
Nonna pescecane
Le sue due tonnellate e mezzo di peso non potevano sembrare più leggere. Quel corpo gigante sembra bucare l’acqua dell’oceano e disegnare dei solchi tra la spuma. Il suo incedere è aggraziato, nonostante la sua mole immensa che incute timore e reverenza. Le onde si inchinano al suo passaggio. Lo fanno per rispetto dei suoi anni e della sua grandezza. Deep Blue è la sovrana indiscussa del mondo subacqueo, avvistata pochi giorni fa dopo più di sei anni. Si muove come un’antica regina. Elegante, sicura, fiera. Non per nulla si dice che si tratti dello squalo bianco più grande in circolazione, di certo il puù grande mai filmato. Una femmina che fa parlare di sé ogni volta che il suo maestoso corpo dalla tinta chiara viene avvistato da un occhio umano. E nella sua lunga vita – si dice che abbia tra i quaranta e i cinquant’anni – le sue apparizioni sono state talmente poche che la signora degli squali è diventata leggenda. Le hanno dato un nome. Qualcuno le ha persino dato la caccia, sperando di rintracciare la sua dimora negli oceani. Gli appassionati hanno creato anche un suo profilo su twitter. Ma lei, quasi intimidita dai riflettori puntati sulle squame, ha vissuto appartata. Silenziosa, ha nuotato chissà dove per tutto questo tempo. Tanto che si sono perse le tracce negli anni e i suoi folli seguaci hanno temuto di non vedere più affiorare la sua pinna tra gli scogli del mare. Ora, dopo anni, è riapparsa. Domenica scorsa, Ocean Ramsey, un’esperta ricercatrice di squali insieme alla sua squadra di sommozzatori, ha scovato Deep Blue nelle acque delle Hawaii. Nel 1999 fu avvistata per la prima volta. Vent’anni fa era ancora giovane, ma temuta per la significativa stazza. Di squali bianchi così grossi non se n’erano mai visti. Ma apparì come un lampo nel mare. Una visione veloce e incantevole. Poi l’oceano la inghiottì solo dopo pochi istanti che era emersa. Nel 2013 era stata vista di nuovo. Addirittura era stata filmata al largo dell’isola di Guadalupe, in Messico. A quel video, che aveva fatto il giro del web, Deep Blue deve la sua fama. La creatura gigantesca si era avvicinata a una squadra di sub. Una montagna bianca nel mare. Con le fauci aperte, si era messa a curiosare per poi sparire di nuovo nel blu ed eclissarsi nei meandri dell’oceano fino all’avvistamento di pochi giorni fa. La padrona del mare, domenica scorsa, ha bacchettato con una carcassa di capodoglio. Morto per cause naturali, il cetaceo era stato trainato in acque profonde dai ricercatori. Ed ecco apparire lei. Immensa. Lunga più di sei metri. Con i suoi denti aguzzi, le grosse pinne capaci di incidere schiaffi profondi nell’acqua e il suo appetito insaziabile. Ma la ferocia che contraddistingue gli animali della sua specie, sembra non calzare a Deep Blue. Descritta come un gigante gentile, è arrivata sul posto con due delfini, accompagnatori aggraziati e per nulla impauriti dal predatore. Il carattere era mansueto forse per l’età. Quasi fosse un animale finto, un giocattolo gonfiabile, ha galleggiato tutto il giorno a fianco dei sommozzatori. Lo squalo bianco non ha digrignato i denti. Si è lasciata sfiorare dalle loro mani. Ha nuotato a loro fianco come una vecchia amica. Si è strofinata sul fianco dell’imbarcazione della Ramsey, probabilmente per rimuovere qualche parassita. Dal suo corpo sono usciti versi confusi, quasi brontolii mescolati con il rumore del mare. I sub hanno ripreso lo spettacolo. E il nuotare tranquillo e lento di Deep Blue ha incantato di nuovo il web. Questa volta la mole dello squalo ha destato qualche sospetto nei ricercatori. Deep Blue potrebbe essere incinta. Come chissà quante altre volte lo è stata in questi anni in fondo al mare. Gli esperti dicono che la grossa creatura potrebbe aver messo al mondo duecento cuccioli di squalo. Un animale di questa razza che raggiunge tali dimensioni, significa che è stata ingrossata dai parti. Così numerosi vista l’età avanzata della regina dell’oceano.