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 2019  gennaio 19 Sabato calendario

Gli 80 anni di Maria Franca Ferrero: «Con Michele fu un colpo di fulmine»

Lunedì Maria Franca Fissolo, presidente della holding Ferrero International e della Fondazione Ferrero, compirà 80 anni. Festeggerà in famiglia, attorniata dagli affetti più cari - il figlio Giovanni, cinque nipoti, le nuore Paola e Luisa - e lontano da occhi indiscreti, ribadendo quello stile riservato che ha sempre contraddistinto una delle dinastie meno mondane e più di successo dell’imprenditoria italiana. 
Avendo vissuto un’intera esistenza al fianco di un uomo geniale e di poche parole come Michele Ferrero, ha sempre seguito il suo stesso marchio di fabbrica: rare dichiarazioni e un grande impegno nel sociale e per il benessere dei dipendenti (più di 35 mila) ed ex impiegati, pur senza nascondere le tante soddisfazioni e i momenti difficili che le ha riservato una vita intensa trascorsa in un’azienda che è anche una famiglia.
La discrezione
Maria Franca Fissolo è nata a Savigliano il 21 gennaio 1939, 7 anni prima della fabbrica albese con cui ha intrecciato tutta la sua vita, ricoprendo un ruolo tanto discreto quanto fondamentale. Dopo il liceo, ha frequentato la Scuola per interpreti a Milano e nel 1961 è stata assunta come traduttrice e interprete nella fabbrica del cioccolato di Alba che stava già per diventare una multinazionale con i primi stabilimenti in Germania e Francia. «Anche se è stato scritto decine di volte, non sono mai stata la segretaria di Michele Ferrero - precisa oggi -. Quel che è vero è che con lui fu il classico colpo di fulmine, un amore a prima vista».
Si sposarono nel 1962. «Ho vissuto per 53 anni al fianco di Michele - ci confidò in occasione del primo anniversario dalla sua morte, avvenuta il 14 febbraio 2015 - . Si sono dette tante cose, alcune bellissime, ma forse c’era in lui qualcosa di più grande. La sua fede, il porre al centro di tutto il rispetto per gli altri, l’interesse verso le persone. Non il semplice interesse economico». Nel 1963 ebbero il loro primogenito, Pietro, scomparso per un malore in Sudafrica nel 2011 a soli 47 anni. Nel 1964 nacque Giovanni, attuale presidente esecutivo del gruppo dolciario che può contare su 23 stabilimenti produttivi e 91 società consolidate nel mondo.
Pur senza mai abbandonare Alba e quella villa nascosta dalle siepi sulla prima collina della città, la famiglia Ferrero ha vissuto a lungo a Bruxelles e poi a Monaco, dove tuttora Maria Franca Ferrero trascorre parte del suo tempo, anche se ultimamente pare abbia infittito il suo impegno nella capitale delle Langhe, quasi a voler confermare anche fisicamente l’importanza e il ruolo delle radici albesi in una multinazionale sempre proiettata nel mondo. 
«All’inizio non conoscevo queste colline, anche se vengo da non molto lontano - ci disse una volta -. Ma ho potuto apprezzare che qui c’è gente di grande carattere, coerente, forte, equilibrata. Li ho conosciuti a fondo, gli uomini e le donne di Langa. Abbiamo abitato per 25 anni a Bruxelles, in momenti anche difficili e di paura. E il generale Dalla Chiesa mi consigliò di avere come assistenti e impiegati in casa solo persone che si conoscevano, della nostra terra. Così facemmo: e quando si è in casa si vive la verità, si apprezza il reale carattere delle persone».
Sebbene ogni anno le riviste si ostinino a collocare la signora Fissolo in cima alla classifica delle persone più ricche d’Italia, di quella ricchezza non c’è quasi traccia pubblica, se non quell’elicottero che passa sulla testa degli albesi e lascia una scia di fantasticherie prima di atterrare direttamente in stabilimento. Nessun evento mondano, ci si deve aggrappare a quel poco di aneddotica sulla vita a Monaco, sulla casa di Cap Ferrat o sulle frequentazioni delle famiglie reali. Ma è tempo perso: le ultime apparizioni pubbliche sono state per partecipare agli eventi sociali e culturali della Fondazione Ferrero e per donare 5 milioni di euro al nuovo Ospedale di Alba e Bra, seguendo il motto «Lavorare, creare, donare».