Corriere della Sera, 19 gennaio 2019
I problemi del Parma Calcio
Potremmo definirla la disfida del 30%. Tra inadempienze, ritardi nei pagamenti (come l’iscrizione alla Serie A), soci di controllo che diventano di minoranza che però ambiscono ancora alla maggioranza pur non essendo più nelle condizioni di pretenderlo. Benvenuti nel ginepraio Parma Calcio, scivolato qualche anno nella Lega Pro e poi riemerso nel calcio che conta con buoni risultati (quest’anno) e giocatori di standing internazionale (leggi Gervinho) rientrati dalla Cina. Venerdì l’ultimo colpo di scena. Il socio cinese Link International, diretta emanazione di John Jiang, ha comunicato non solo di aver sottoscritto l’aumento di capitale pro-quota per circa 3,5 milioni di euro, evitando così di diluirsi ulteriormente. Ma anche depositato presso il notaio Napolitano & Caricato altri 3,5 milioni di euro per «riprendersi» l’altro 30% che aveva in possesso, denunciando un’indebita sottrazione a suoi danni da parte della cordata «Nuovo Inizio,» che ora detiene il 60% del Parma e tra cui soci figurano, tra gli altri, le famiglie Barilla e Pizzarotti. Il restante 10% è una sorta di azionariato diffuso tra i tifosi. «Nuovo Inizio» però due giorni fa ha depositato alla Camera Arbitrale di Milano domanda di risoluzione dei patti parasociali e richiesta di risarcimento danni per le «gravi inadempienze» di Link, come il mancato versamento per l’acquisto del centro sportivo di Collecchio.