Corriere della Sera, 19 gennaio 2019
Perché gli investimenti si fermano
Le imprese dicono che le condizioni per fare nuovi investimenti nel 2019 sono peggiorate per due ragioni: sono venuti meno gli incentivi fiscali preesistenti ed è aumentata l’incertezza per fattori economici e politici. Gli incentivi fiscali sono il superammortamento e l’iperammortamento che negli ultimi due anni erano stati messi al servizio di Industria 4.0, avevano favorito il rilancio industriale e nel medio termine sono a costo zero per il fisco. Le minori imposte dovute all’innalzamento del tasso massimo di ammortamento vengono compensate da quelle sul reddito generato dai nuovi investimenti, non appena (in breve tempo) i nuovi impianti vengono ammortizzati. In autunno però il governo ha detto con chiarezza che i suoi obiettivi erano altri e le imprese ne hanno tratto le conseguenze. Quanto all’incertezza economica e politica, non è una cosa filosofica, è molto pratica. Le medie imprese (tessuto connettivo del paese, conquistano quote di mercato internazionale, creano ricchezza, danno lavoro) fanno il budget per l’anno che viene entro metà dicembre. Non possono cominciare un nuovo esercizio senza un budget. Per fare il budget devono conoscere il quadro in cui muoversi. Eppure, il governo ha ingaggiato un braccio di ferro con il mondo, ha tardato ad approvare la legge di bilancio 2019, l’ha varata quando le imprese il budget lo avevano chiuso. La rilevazione della Banca d’Italia e de «Il Sole 24 Ore» è stata condotta presso le imprese entro metà dicembre, al momento in cui loro approvavano il budget 2019. La cosa più impressionante del grafico è la ripidità della caduta verso il basso. Il Bollettino economico ricorre a espressioni prudenti per evitare polemiche, ma la curva è preoccupante.