il Giornale, 14 gennaio 2019
I supermercati senza casse
Ma quanto mi costi, cassiera? Viene da chiederselo, distrattamente, leggendo l’ultimo rapporto di Rbc Capital Markets che sostiene come Amazon Go, il futuribile supermercato senza casse creato da Amazon nel 2018 a Seattle e che potrebbe aprire 3mila punti vendita negli Stati Uniti entro il 2021, può potenzialmente guadagnare il 50 per cento in più rispetto a un «normale» supermercato. E apportare nelle tasche di Jeff Bezos, già uomo più ricco del mondo, altri 4,5 miliardi di dollari.
Al momento i supermercati senza casse già aperti sono nove, tutti negli USA tra Seattle, San Francisco e Chicago, dove a breve ne aprirà un decimo. Ognuno di questi potrebbe generare vendite per una media di 1,5 milioni di dollari all’anno, con uno scontrino medio di 10 dollari a visita e un numero di clienti variabile tra i 400 e i 700 al giorno. Mentre un minimarket dello stesso tipo e dimensione (da 100 a 200 metri quadri) incassa in genere un milione di dollari l’anno.
Secondo l’analista di Rbc Mark Mahaney è proprio l’assenza di casse e la velocizzazione del processo di spesa la chiave non solo per tagliare i costi, ma per garantirsi l’accesso ai desiderata del consumatore contemporaneo. In endemica carenza di tempo ma evidentemente non ancora pronto a smaterializzare completamente il processo di acquisto. Specie se veloce, d’impulso e in movimento. E infatti gli Amazon Go hanno una gamma di prodotti che sono più caratteristici di un minimarket: niente freschi a peso (la tecnologia del resto non è ancora pronta a calcolarne il prezzo, perché privi di codice a barre) ma pasti pronti, bevande, prodotti di prima necessità per la cura della persona e la casa, snack, dolciumi e prodotti base per la dispensa in cucina. Proprio seguendo questa logica Amazon ha già annunciato che le prossime aperture potrebbero avvenire negli aeroporti, dove il poco tempo a disposizione diventa ancora più esiguo, e nei campus delle università.
La tecnologia estremamente innovativa varrà con il tempo probabilmente introdotta anche nei 480 supermercati Whole Foods Market, la catena biologica acquistata da Amazon nel 2017. Le opportunità ci sono tutte per espandere un concetto con grandi potenzialità e trasformare Amazon, già asso pigliatutto dell’e-commerce, in un player di primissimo piano anche nei negozi fisici, cosa che finora non è riuscito a fare. E potrebbe essere Amazon Go il supermercato del futuro. O addirittura l’unico sopravvissuto. Non tanto e non solo per la sua tecnologia avanzata, che consente di entrare, fare la spesa e uscire senza nemmeno tirare fuori lo smartphone, e movimenti, acquisti, registrazione e pagamento sono effettuati sul proprio conto Amazon grazie a decine di telecamere che seguono il cliente nei suoi spostamenti tra gli scaffali, sensori di peso e strumenti di deep learning. Il tutto facendo a meno della presenza delle casse con annesse e solerti addette. Ma ancor più per la sua redditività.
Gli ultimi anni non sono stati facili per la grande distribuzione, che nonostante lievi incrementi nelle vendite mostra segni di saturazione, con rendimenti operativi calanti e le insegne meno performanti che segnalano un momento di crisi. Amazon già da qualche anno cerca di portare il suo tocco da Re Mida del commercio elettronico nella rete fisica: e con lo store senza cassa potrebbe creare un nuovo business miliardario. Ma alcuni analisti mettono in guardia: rispetto a negozi simili gli Amazon Go prevedono investimenti ingenti per l’apertura proprio a causa della tecnologia avanzate che utilizzano. Morgan Stanley calcola che l’apertura di 3mila punti vendita (una cinquantina previsti nel 2019) costerà 3 milioni di dollari. Ma potrebbe valerne la pena.
Insomma il futuro sorride a Jeff Bezos, che però dovrà nel frattempo sistemare gli affari di famiglia (e di società) dopo la rottura con la moglie e compagna di avventure, anche lavorative, di 25 anni MacKenzie. E non ci risulta che un prodotto per un divorzio sereno e senza strascichi sia in vendita sugli scaffali di Amazon Go, e neppure nel suo efficientissimo e-commerce.