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 2019  gennaio 14 Lunedì calendario

Robbie Williams si vendica del vicino di casa Jimmy Page

La scala per il cielo contro la scala per il seminterrato: nella diatriba tra Jimmy Page e Robbie Williams la musica è diventata un’arma sonora. 
Sono cinque anni che il chitarrista dei Led Zeppelin e la voce dei Take That litigano come classici vicini di casa. Due residenti di Kensington, quartiere chic di Londra: Page sta da quasi mezzo secolo a Tower House, palazzo neogotico datato 1875 e protetto dalle Belle Arti. Williams dal 2013 gli abita accanto, con moglie e tre figli, in una magione storica di 47 stanze (costo 20 milioni di euro) che ha subito cercato di ristrutturare. Invano. Il «consiglio di quartiere» prima gli ha bocciato la casetta estiva, poi la piscina sotterranea di 9 metri sotto il giardino. Page si è sempre opposto, sostenendo che gli scavi danneggerebbero le fondamenta e le decorazioni del suo «castellotto», e le autorità gli hanno dato ragione. Robbie invece gli ha dato pubblicamente del «malato mentale» (per poi scusarsi); il collega ha ribattuto con «spiate» di lavori «scorretti» al di là del muro che sono costate al rivale migliaia di sterline.
Queste dispute di solito durano fino all’esaurimento di denaro e livore, e i due musicisti hanno tanto di tutto. Nel 2018 Williams ha presentato un’altra variante della piscina sotto il prato (con piccola palestra e scala sotterranea dall’abitazione), che a dicembre è passata «con la condizionale»: stop ai lavori senza la certezza che rumore e vibrazioni potranno essere monitorati. L’ex Take That dovrà anche anticipare una bella cifra che finirà a Page in caso di danni. Un finale amaro che ha scatenato l’ennesimo sgarbo. 
L’ultima puntata della battaglia è un esposto anonimo inviato al Royal Borough di Kensington e firmato «Johnny»: vi si sostiene che Robbie Williams tormenta i vicini «sparando a tutto volume Black Sabbath, Pink Floyd e Deep Purple, ben sapendo che questo disturba» il 75enne Page, che secondo la rivista Rolling Stone è il terzo chitarrista più bravo della storia del rock dopo Jimi Hendrix e Eric Clapton. Il portavoce di Williams ha detto al Daily Telegraph che sono «accuse false e assurde». Il reclamo anonimo sostiene anche che il 44enne Robbie in giardino si traveste da Robert Plant (il cantante degli Zeppelin), «indossando una parrucca e mettendosi un cuscino sotto la camicia per prendere in giro il pancione da birra che Plant sfoggia in tarda età. Questo è imbarazzante – continua l’accusatore (chi, se non Page?) – perché Plant si esibiva sul palco con la camicia aperta e adesso non lo fa più».
Le liti tra vicini (più o meno) vip sono diffuse. A Hollywood il rapper Chris Brown è stato attaccato per «i graffiti demoniaci» che facevano paura ai bambini di altre case. Justin Timberlake ha pagato 80 mila dollari di danni perché tirava le uova nelle altre proprietà. Persino George Clooney ha litigato per i pali del sistema d’allarme. Ma forse nessuna querelle raggiunge il livello Page-Williams: sparare i Pink Floyd a manetta verso il leader dei rivali storici, è davvero un colpo basso.