la Repubblica, 14 gennaio 2019
L’app cinese che piace ai ragazzi
TikTok? Che incubo, ce l’hanno tutti ormai». Davanti ad una scuola media romana, alle otto di mattina, lo studente alza gli occhi al cielo. Lui l’ultima moda in fatto di social la sta subendo e a quanto pare non gli piace granché. Un’eccezione, almeno stando ai numeri: quell’app nel mondo ha superato il mezzo miliardo di utenti e la maggior parte di loro non arriva ai 18 anni. Nata a Pechino nel 2016, da quando a novembre ha acquisito la rivale Musical.ly per un miliardo di dollari, TikTok si sta espandendo a macchia d’olio e continua a cambiar pelle. Era una piattaforma dove pubblicare la propria esibizione mentre si mima un brano celebre cantato in playback, adesso è una fabbrica di video virali riproposti dall’Asia all’Occidente. Sketch, coreografie del medesimo tormentone, barzellette, micro comiche. Video brevi, dai 15 secondi al minuto, dove si commenta, si seguono i personaggi preferiti, si mettono gli immancabili like (cuoricini, nel caso specifico). Facile montare un video, altrettanto aggiungere effetti speciali e colonna sonora. Al punto da produrre ondate di contenuti che si richiamano l’un l’altro.
Spopola fra gli adolescenti e i pre adolescenti: da noi è stata scaricata da poco meno della metà dei bambini e dei ragazzi fra i 6 e i 14 anni che hanno uno smartphone. Dimenticate Facebook e Instagram, se volete sapere cosa guardano i vostri figli e le vostre figlie. Anzi: chiedete direttamente a loro, tanto per chiarirvi i dubbi che nascono quando venite tagliati fuori dalla loro vita.
«La crescita in Italia è stata impressionate da marzo in poi», racconta Fabrizio Angelini, a capo della ComScore, che monitora il traffico dati nel nostro Paese. «Fra le nuove generazioni il Web sta virando sempre più verso il solo intrattenimento e TikTok ne è l’esempio. L’applicazione è un mix di social, musica, creatività e video. L’attenzione ormai si conquista così». E così si vendono anche gli spazi pubblicitari per raggiungere una fascia di età che sembrava frequentare solo YouTube.
L’interesse, almeno in Italia, cala però fra i 15 e i 24 anni: su 4,9 milioni, solo in 500mila per ora hanno installato TikTok.Probabilmente sono troppo occupati a giocare il videogame Fortnite, dalla americana Epic, che è però al 40 per cento di proprietà della cinese Tencent. Dietro TikTok c’è invece la ByteDance, valutazione record di 75 miliardi di dollari, del 35enne Yiming Zhang, esperto in intelligenza artificiale.
«Ad esser sincero, da quando ho iniziato ad insegnare negli anni ‘90 non ho visto né un miglioramento né un peggioramento negli studenti», racconta Enrico Castelli Gattinara, professore della Scuola media Mazzini di Roma e autore di saggi illuminanti (per un genitore) come Dieci lezioni sulle emozioni. Cosa provano gli adolescenti (Giunti). «Gli smartphone sono uno strumento potente che può divenire pericoloso se usato in maniera inappropriata, ma accade anche agli adulti. Entrambe le fasce di età stanno facendo i conti con qualcosa di nuovo e rivoluzionario come il digitale.
Mai però scambiare i sintomi per le cause. Ai tempi del walkman c’erano ragazzini che si chiudevano in camera con le cuffiette sulle orecchie, ma nessuno se la prendeva con la musica in sé». Castelli di recente è stato coinvolto dai suoi alunni in un video su TikTok e ha accettato volentieri, convinto che l’unico modo per evitare che la tecnologia diventi uno strumento dove nascondersi, o dove aggredire, sia portarla alla luce del sole. Iniziando dal conoscerla: un primo passo, inevitabile, soprattutto se si è genitori di un adolescente del 2019.