Libero, 13 gennaio 2019
Uffici e servizi, Calabria peggior regione europea
L’Italia ha la burocrazia peggiore fra i diciannove dell’Eurozona, appena un gradino sopra la Grecia, e la Calabria ha gli uffici pubblici più inefficienti del Paese. Insomma gli ultimi degli ultimi. Soprattutto considerando che, pur restando in fondo alla classifica europea, i risultati migliori a livello nazionale si registrano nel nord-Est (Trentino, Veneto, Lombardia, Friuli) e in Emilia Romagna. Le peggiori stanno a Sud (oltre alla Calabria compaiono Campania, Sicilia, Puglia, Basilicata) e al Centro (Lazio e Abruzzo). È questo il risultato dell’analisi condotta dalla Cgia di Mestre su dati della Commissione di Bruxelles che nel 2017 ha analizzato la qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dell’Unione. In testa alla classifica ci sono Finlandia, Olanda e Lussemburgo. In fondo Slovacchia Italia e Grecia. «Sarebbe comunque sbagliato generalizzare, non tutta la nostra amministrazione pubblica è di bassa qualità. La sanità al Nord, molti settori delle forze dell’ordine, diversi centri di ricerca e istituti universitari – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – assicurano delle performance che non temono confronti con il resto d’Europa».
TRASPARENZA
Ciò nonostante, prosegue, «il livello medio complessivo è preoccupante. L’incomunicabilità, la mancanza di trasparenza, l’incertezza giuridica e gli adempimenti troppo onerosi hanno generato una profonda incrinatura, soprattutto nei rapporti tra le imprese e i pubblici uffici, cha ha provocato l’allontanamento di molti operatori stranieri che, purtroppo, non vogliono più investire in Italia anche per l’eccessiva ridondanza del nostro sistema burocratico». Ad avvalorare la posizione di coloro che sostengono che per il sistema paese è imprescindibile avere una macchina statale che funziona, sono particolarmente interessanti anche i dati elaborati dall’Ocse. Secondo l’organizzazione che studia l’economia dei Paesi più industrializzati, infatti, la produttività media del lavoro delle imprese italiane è più elevata nelle zone con una più efficiente amministrazione pubblica. «Purtroppo, i tempi e i costi della burocrazia – spiega il segretario della Cgia Renato Mason – sono diventati una patologia che caratterizza negativamente una larga parte del nostro paese. In particolar modo le imprese italiane, essendo prevalentemente di piccolissima dimensione, hanno bisogno di un servizio pubblico efficiente ed economicamente vantaggioso, in cui le decisioni vengano prese senza ritardi e il destinatario sia in grado di valutare con certezza la durata delle procedure».
EUROBAROMETRO
Altrettanto preoccupanti sono i risultati che emergono dalla periodica indagine campionaria condotta da Eurobarometro (Commissione europea) sulla complessità delle procedure amministrative che incontrano gli imprenditori dei 28 paesi dell’Unione. L’Italia si trova al 4° posto di questa graduatoria, con l’84 per cento degli intervistati che dichiara che la cattiva burocrazia è un grosso problema. Solo la Grecia, la Romania e la Francia presentano una situazione peggiore, mentre il dato medio dell’Unione europea si attesta al 60 per cento. Ugualmente impietosi i risultati della comparazione sulla qualità della pubblica amministrazione a livello regionale. Al primo posto la finlandese Åland. All’ultimo i bulgari dello Severozapaden. Sebbene sia nella parte bassa della classifica il Trentino Alto Adige è la realtà territoriale più virtuosa d’Italia. Seguono, a pari merito Emilia Romagna e il Veneto. Subito sotto troviamo la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia. In fondo alla classifica le regioni del Centro-Sud.