Il Messaggero, 13 gennaio 2019
La tomba di Cleopatra
L’archeologia che svela il mito. Gli indizi raccolti negli anni portano tutti ad un determinato luogo. Ad una manciata di metri di profondità, ad un ambiente sotterraneo, scavato nel terreno all’ombra delle imponenti rovine del tempio di Taposiris Magna, un sito funerario a quasi trenta chilometri da Alessandria d’Egitto. Le coordinate restano top secret, Zahi Hawass, considerato il massimo egittologo al mondo, non le svela. Ma la Tomba di Cleopatra, l’ultima regina d’Egitto vissuta dal 69 al 30 a.C., sarebbe ad un passo dall’essere riportata alla luce. E con lei, anche le antiche spoglie del suo grande, tragico, ultimo amore: Marco Antonio. «Sono molto vicino: penso davvero di averla individuata, sono sulla buona strada, ho grandi speranze di trovarla presto», dichiara lo studioso. La conferma di essere sulle tracce della scoperta del secolo (come la definiscono gli archeologi) l’ha annunciata ieri in un’aula affollatissima dell’Università di Palermo nel corso di una conferenza organizzata per iniziativa di BcSicilia, che ha visto la partecipazione dell’assessore alla Cultura della Regione Sicilia e già soprintendente del Mare, Sebastiano Tusa. «Il luogo individuato ci ha restituito nel corso delle indagini molti elementi riconducibili senza dubbio alla figura storica di Cleopatra. Per questo, sappiamo ora dove andare esattamente a scavare», commenta l’archeologo. L’operazione non è semplicissima: nelle ultime settimane gli ambienti ipogei sono diventati inaccessibili, perché allagati dalle acque del vicino lago. «Abbiamo trovato le stanze tutte sommerse – spiega Hawass – Una condizione che non ci permette di scavare bene. Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare ora è liberarle dall’acqua. Un lavoro che stiamo organizzando: è la fase più complessa, chiaramente. Ma l’obiettivo è di affrontarla presto per proseguire, poi, con l’indagine e lo scavo». Un passaggio chiave, legato anche ai finanziamenti e ai permessi governativi. Una scoperta del genere passa anche per la sensibilità politica. Le indagini si sono infittite nel corso del 2018: non a caso Taposiris Magna ha calamitato l’attenzione degli studiosi di tutto il mondo proprio per i passi da gigante condotti da Hawass con la sua équipe internazionale.
LE PROVE
Di quali prove si tratta? Il fil rouge è quello della scrittura millenaria: repertori di geroglifici, che come mappe del tesoro stanno guidando lo studioso. A far brillare gli occhi degli archeologi è la presenza di numerosi cartigli, un tratto particolare dei geroglifici, dove il nome di un faraone o personaggio reale viene inserito in un anello ovoidale. «E proprio qui ci sono i riferimenti al nome di Cleopatra». A Taposiris Magna si lavora con le tecnologie più avanzate per svelare i tanti misteri ancora irrisolti che ruotano intorno all’aura della tomba di Cleopatra: la regina dal fascino fatale che sarebbe sepolta insieme con Marco Antonio, l’uomo con cui condivise il declino del regno tolemaico e il passaggio dell’Egitto sotto la Roma imperiale di Ottaviano. «La speranza è di trovare la mummia di Cleopatra e quella di Marco Antonio. Credo che siano stati sepolti insieme in un’unica tomba», racconta Hawass. Secondo l’egittologo le due sepolture sarebbero nello stesso sito: sostiene di avere già individuato quella della regina e di essere sulle tracce di quella del suo ultimo amore. I fedelissimi di Cleopatra ne avrebbero occultato il corpo mummificato, seppellendolo con Marco Antonio in un luogo sacro e sicuro: avrebbero così unito simbolicamente un comune destino di morte e di amore. Storia nella storia. Ma perché i corpi di Cleopatra e Marco Antonio vennero sepolti insieme proprio in questo luogo? «Siamo in un sito funerario monumentale di tipo regale, molto importante – spiega lo studioso – non è un luogo funerario qualunque, e qui sono riemersi tanti elementi che si riferiscono a Cleopatra: non può essere, insomma, un luogo dedicato a personaggi ordinari. Ma solo ad altissimi ranghi». Un contesto frequentato storicamente per tutto il periodo della dinastia tolemaica. È qui che Hawass è sicuro di trovare la memoria di Cleopatra, considerata dagli storici un’icona, personalità raffinata, temperamento risoluto, intelletto brillante, bella (ma non in termini canonici) da fare breccia negli uomini della sua epoca. Sedusse poco più che ventenne Giulio Cesare, e poi Marco Antonio.
ALESSANDRO MAGNO
Il sogno di una vita per Zahi Hawass trovare la tomba di Cleopatra, insieme a quella di Alessandro Magno che sta cercando da anni ad Alessandria d’Egitto: «Ma per Alessandro gli indizi non sono ancora così chiari e importanti come per Cleopatra». Hawass in Italia ha anche annunciato che nel 2020 inaugurerà il nuovo grande Museo Egizio vicino le piramidi di Giza, dove saranno trasferiti tutti i reperti dai depositi dell’attuale Museo del Cairo e tutta la collezione di Tutankhamon. Un evento che sarà celebrato con un’opera lirica scritta da due italiani, Lino Zimbone e Francesco Santocono.