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 2019  gennaio 13 Domenica calendario

Il bon ton dei macachi

Le regole di una buona conversazione prevedono sempre di non sovrapporsi mentre si parla. Spesso, nei talk show, il conduttore deve intervenire e a volte sembra di stare in una giungla. Ma i macachi giapponesi, a quanto pare, sono rigorosissimi: seguono una regola non scritta e si alternano nei loro chiacchiericci.
Anche i macachi seguono etichette di buona creanza e fanno le nostre stesse pause colloquiali di call-and-response (chiamata e risposta). Il meccanismo dei turni, in inglese turn-taking, buona educazione permettendo, è una caratteristica comune nel linguaggio tra esseri umani. Questa peculiarità era stata notata anche in altre specie di scimmie. Ma prove valide di questi scambi vocali in un breve lasso di tempo erano ancora scarse nei primati non umani.
Un gruppo di ricercatori ha registrato scambi vocali in un gruppo libero di 126 macachi giapponesi selvaggi (Macaca fuscata) all’Iwatayama Monkey Park di Kyoto, in Giappone. Lo studio è stato pubblicato a ottobre 2018 su Oxford Academy. Attraverso un microfono direzionale e telecamera, sono stati osservati gli scambi di brevi chiamate e grugniti, durante le interazioni sociali in un gruppo di macachi giapponesi. Sono state analizzate «tutte le brevi chiamate che una scimmia ha emesso con la faccia orientata verso un’altra scimmia entro 5 metri», scrivono i ricercatori. Gli etologi, osservando i primati, hanno scoperto che le scimmie evitano di chiacchierare l’una sull’altra e si alternano, adeguando i loro tempi di risposta esattamente come facciamo noi umani. Gli intervalli di chiamata variano, «suggerendo che gli intervalli di chiamata non erano fissi tra gli individui». Ma è stato anche osservato che le chiamate singole, quindi senza conversazione botta e risposta, sono più brevi di quelle inserite in un discorso dove la scimmia partner ribatte all’altra con uno scambio vocale.
Le scimmie mostrano una regolazione e una coordinazione del tempo di chiamata e si adeguano al tempo di enunciazione del partner. «Abbiamo trovato che il divario medio tra i turni di due chiamanti era di 250 millisecondi». L’adattamento delle risposte al volo avviene anche nei discorsi umani, con uno stacco tra turni di dialogo che misura circa 200 millisecondi (molto simile a quello dei macachi). Talvolta, negli esseri umani, la sovrapposizione tra i cambi di turno è ridotta al minimo. Perché? Semplice, perché mentre l’altro sta parlando, noi iniziamo già ad elaborare nella mente una risposta. Per consentire la velocità del processo, la persona che risponde deve agire in anticipo sui tempi di risposta dell’altro interlocutore. La durata delle pause tra questi grugniti e risposte corrisponde alla durata delle pause nelle conversazioni umane, dice il coautore Noriko Katsu dell’Università di Tokyo. 
l meccanismo del turn-taking negli scambi vocali è stato riscontrato anche in insetti, anfibi, uccelli e mammiferi. Uno studio di un gruppo di ricerca Max Planck pubblicato a giugno 2018 su The Royal Society Publishing aveva messo in relazione i turni nelle conversazioni animali. Non è chiaro se le scimmie riescano a dialogare come noi. Anche se i macachi sono tra i più stretti parenti genetici degli esseri umani. A gennaio 2018, in Cina, due baby sorelle macaco – Zong Zang e Hua Hua – sono state i primi primati clonati. Una precedente ricerca aveva dimostrato che i macachi hanno tutta l’attrezzatura vocale giusta per formulare parole, ma che il loro cervello non era abbastanza sviluppato per riuscire a convertire il loro potenziale vocale in discorso.
A ogni modo, lo studio delle conversazioni tra primati potrebbe far luce sulle condizioni in cui si è evoluta la comunicazione prelinguistica dei nostri progenitori. Perché lo sviluppo del discorso umano resta tuttora un mistero.