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 2019  gennaio 13 Domenica calendario

Il naso di Pinocchio

In Pinocchio sono state trovate tante simbologie; ci si è messo anche il cardinale Biffi, che ci ha visto una metafora della Redenzione, ma ha sorvolato sul naso, che in un progetto divino non si sa dove e come infilare. Il naso di Pinocchio è un straordinaria invenzione originale di Collodi, che per la sua efficacia è stata adottata in tutti i paesi del mondo occidentale, due miliardi di persone: dire una bugia fa crescere il naso. Non che accada davvero, perché uno casomai arrossisce, si impappina parlando, prende un tono di voce insincero, mentre il naso non si è mai visto sia sensibile alle bugie o muti lunghezza; altrimenti in parlamento sarebbe difficile per i parlamentari girare la testa, sarebbe tutto un incrocio di nasi, più che mai sui banchi del governo, dove i nasi raggiungerebbero misure orripilanti; ma il mestiere dei politici in fondo è dire balle, a volte anche con buone intenzioni, per suscitare ottimismo, per dare fiducia nel futuro prossimo; se il naso all’istante crescesse, la politica dovrebbe chiuder bottega. Ma forse si deve pensare l’umanità intera come specie che mente, non sono il primo a dirlo, e che proprio perciò si distingue dagli altri animali. Chissà che il passaggio dall’uomo arcaico al moderno non sia dovuto alla bugia; anzi è probabile che dopo l’Australopiteco (tre milioni di anni fa) il quale non mentiva mai (come non mentiva suo cugino lo scimpanzé o il suo secondo cugino il gorilla), passando per l’Homo habilis (due milioni di anni), poi l’Homo erectus, il Neanderthal, fino al Sapiens sapiens che siamo noi, è probabile che si sia progressivamente sempre più affermata l’arte della bugia. E sempre più, come si vede dai crani fossili, il naso è cresciuto, da schiacciato e inesistente qual era ai bei tempi dell’Australopiteco, che non aveva imparato a mentire, questo era il suo guaio, e se ne andava in giro col suo naso monco e la sua elementare sincerità. L’Habilis e l’Erectus mentivano un po’, ma solo su questioni minori, e il naso si è un po’ abbozzato (guardare i fossili del lago Turkana per credere! Rift Valley, nord-ovest del Kenya,). E se l’Australopiteco nella sua ingenuità chiedeva all’Erectus: hai un po’ di fuoco da darmi?, l’Erectus anche se ce l’aveva (perché l’aveva inventato da poco) diceva: no, non ce l’ho; perché gli scocciava dilapidare il poco e fragile fuoco che conservava, e perché considerava l’Australopiteco un tipo da rottamare. Infatti l’Australopiteco senza fuoco si è estinto, e l’Erectus ha dominato. Ma su questioni maggiori l’Erectus non se la sentiva di dir delle balle, non aveva infatti un gran naso. Se gli chiedevano: il PIL crescerà?, non era capace di dire di sì (se la previsione più verosimile era no); come spesso invece fa il Sapiens sapiens che siamo noi, in particolare quella parte di noi che sta al governo. Naturalmente a quei tempi preistorici non si usavano gli acronimi; invece di PIL si diceva Volume totale di cacciagione e di scambi. Se l’Erectus o il Neanderthal ad esempio avevano fatto alcune manovre economiche previsionali, come ad esempio buche per terra in cui far cadere i mammuth, ma poi si dimostrava che di mammuth in quel territorio non ce n’erano più, per via del riscaldamento globale o del buco nell’ozono o del gas emesso dai proboscidati, ma abbondavano invece i fagiani, che però nelle buche non cascano essendo volatili, quando l’Erectus o il Neanderthal se ne rendevano conto, alla domanda di previsione economica avrebbero detto no, non ci sarà crescita ma recessione, abbiamo fatto una cazzata a scavare buche, proviamo a cambiare manovra economica e a rimediare. Invece purtroppo era da poco arrivato il Sapiens sapiens, mingherlino, inesperto, veniva dall’Africa ma negava di venire da là, col naso lungo e gran mentitore, mentiva anche sull’evidenza, specie in materia economica, e pur in assenza ormai di mammuth e di investimenti nel settore mammuth, ha sostenuto che le buche attirano in ogni caso i mammuth, anche non ce ne fossero più; guadagnando con questa enorme balla il consenso dei Neanderthal, che si sono messi attorno alle buche a aspettare; questo è il tipico effetto del populismo, già praticato dal Sapiens sapiens fin dalle origini, avendo già un’agguerrita classe politica di lotta e di governo. Così il Neanderthal assieme ai pochi Erectus rimasti, si sono estinti, mentre il Sapiens sapiens si è dato alla caccia al fagiano senza concorrenti, rimanendo l’unica specie umana, dal lungo naso e bugiarda oltre ogni dire, come sarà poi provato storicamente.
Collodi tutto questo non lo sapeva, ma nella sua fiaba ha colto una verità, la connessione evolutiva fra naso e bugia, che infatti è stata subito riconosciuta e accettata d’istinto nel mondo. Pinocchio è stato in un certo senso una rivelazione paleo-antropologica, per questo ha avuto successo; non perché il naso cresca contestualmente alla bugia, questa è la fiaba; ma perché è cresciuto durante gli ultimi tre milioni di anni, mentre cresceva anche l’abilità nel dire bugie, che ha reso l’uomo superiore a qualunque animale, a differenza ad esempio di un pesce, che è sempre estremamente sincero, poveretto! fiducioso e sincero, e infatti abbocca all’amo, che sembra un semplice verme, e invece è un nostro inganno; ed è tanto superiore l’uomo d’oggi da ingannare anche se stesso e credere ad esempio al superenalotto, che invece è solo una tassa travestita e ingannevole. Comunque naso e bugie per qualche ragione sono cresciute di pari passo durante gli ultimi tre milioni di anni. Quando sbarcheranno qui sulla terra gli extraterrestri saranno stupiti del nostro naso, li farà ridere se sanno ridere; ma poi saranno fregati, è questa la nostra forza; un politico di professione frega tutti gli extraterrestri della Galassia (che sembra siano veritieri al pari dei pesci e delle seppie), o li estenua con parole vuote; quindi stiamo tranquilli! siamo in buone mani.
Si potrebbero fare molte obiezioni a questa teoria, ma è un fatto che naso e bugia siano percepiti come connessi. È solo un effetto del libro Pinocchio? Può darsi. Però ha trovato una tale fortuna che una qualche giustezza la deve avere. Ho avanzato un’ipotesi.