Corriere della Sera, 12 gennaio 2019
Bullock bendata, il film che inquieta l’America
La Parents Television Council , un’associazione americana di genitori, ha chiesto a Netflix di rimuovere il filmBird Box dalla piattaforma: «Netflix non può più fingere che la sua programmazione non influenzi il comportamento dei suoi spettatori. Mentre da un lato si applaude all’avvertimento posto dalla compagnia, dall’altro questo non significa che non ci sia più un potenziale danno agli spettatori».
Che cosa è successo? Nel film Bird Box, interpretato da Sandra Bullock, un misterioso contagio scatena una crisi di follia collettiva – e suicida – nella popolazione mondiale; una follia che si propaga attraverso la vista. L’unico modo per salvarsi è bendarsi e cercare una via di fuga. Sui social si sono diffusi molti video di persone, famiglie e persino motociclisti alla guida mentre vanno in giro completamente bendati, il tutto accompagnato dall’hashtag #BirdBoxChallenge. I pericoli della presunta sfida e il rischio di infortuni seri, soprattutto tra i più giovani hanno peraltro costretto la stessa Netflix a intervenire, chiedendo di smetterla: «Non posso credere ci sia bisogno di dirlo, ma per favore, non fatevi male con questa “Bird BoxChallenge”. Non sappiamo come sia cominciato tutto», queste le parole comparse alcuni giorni fa sull’account Twitter ufficiale di Netflix Usa.
Non è la prima volta che sui social si scatena questo tipo di competizioni. Ci sono molti precedenti, a cominciare dalla famosa «IceBucketChallenge», la sfida nata nel 2014 che consisteva nel tirarsi addosso un secchio d’acqua ghiacciata, e poi la «TidePodsChallenge» (mordere le capsule di detersivo), la «BlackoutGame» (soffocarsi fino a svenire), la «CarsurfingChallenge» (salire sul tetto di un’auto e rimanere in equilibrio quando parte) o la «CondomSnortingChallenge» (sniffare preservativi fino a farli uscire dalla bocca).
Stupidità collettiva? Spirito di emulazione? Bisogno di rimarcare la propria presenza sui social? Come sempre, la sfida non ha nulla di razionale, anche se non sono da sottovalutare le dinamiche ludiche all’interno di strumenti di comunicazione, ma ciò che più preoccupa è la rapidità con cui i video diventano virali, innescando così condotte di pura e passiva emulazione. Non è da oggi che scopriamo che i comportamenti sociali si strutturano più sull’imitazione che sui principi. Di nuovo c’è internet.