Corriere della Sera, 10 gennaio 2019
I cromosomi non sono tutto. Le vite diverse dei gemelli
Io sono il risultato dei miei geni. Ma non sarei la stessa senza l’affetto che ho ricevuto da bambina. Sono il risultato dei fattori che hanno influenzato il mio sviluppo dentro al grembo materno, e di tanti piccoli avvenimenti casuali che hanno contribuito all’architettura del mio cervello. Ma non sarei la stessa se fossi nata nella parte sbagliata del mondo o mi fosse capitata qualche altra sventura. Chiedersi se la personalità di ciascuno di noi dipenda più dall’ambiente o dalla genetica è lecito, ma rispondere è quasi impossibile. Innanzitutto perché esistono tratti psicologici più o meno determinati dai geni. E poi perché tutto è importante: fortuna, esperienze e biologia, con il Dna in prima fila ma non certo da solo. Prendiamo il caso di Nina e Gill, due gemelle separate alla nascita descritte da Tim Spector nel libro «Identically different». La prima è cresciuta come figlia unica, in condizioni agiate. La seconda con cinque fratelli in un contesto difficile. Sono passate entrambe per un’adolescenza ribelle, una gravidanza precoce e un matrimonio con un uomo violento. Nina però ha divorziato subito, è andata all’università e si è costruita un futuro felice. Gill invece ha sofferto a lungo prima di riprendere il controllo della sua vita. Stesso profilo genetico, personalità simili, ma disparità di risorse psicologiche e materiali. E dunque destini diversi. Il determinismo genetico di vecchio stampo andrebbe riposto in cantina. È vero che nessun tratto psicologico è immune alle influenze genetiche, ma le caratteristiche complesse possono dipendere da migliaia di geni e la maggior parte degli ingredienti che fanno di noi quel che siamo è ereditabile solo parzialmente. Si stima che l’intelligenza, ad esempio, lo sia per circa il 50 per cento. Lo studio delle coppie di gemelli conferma che molti talenti sono scritti nel Dna, ma spesso soltanto uno dei due gemelli arriva a sfondare. I comportamenti criminali hanno anch’essi delle componenti genetiche, ma possono essere innescati dagli abusi subiti. Persino la propensione alla religiosità, oppure l’adesione ai valori di destra o sinistra, sono legate a caratteristiche della personalità in parte genetiche. Ma quanti figli la pensano diversamente dai genitori? Il Dna non fa profezie a tutto campo. Selezionare le persone in base a determinate costellazioni genetiche, dunque, sarebbe inefficace oltre che eticamente discutibile.