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 2019  gennaio 10 Giovedì calendario

Domande & risposte su Carige

• Quando può scattare la ricapitalizzazione precauzionale dello Stato?
La prima condizione è che la banca sia solvibile, cioè non sia in dissesto o a rischio di dissesto. Se insomma ha i requisiti di capitale primario minimo (il Cet1) in regola
• Allora perché può intervenire lo Stato?
L’intervento è possibile se la banca presenta una carenza patrimoniale teorica evidenziata dallo stress test nello scenario avverso, una carenza che va colmata in modo flessibile e non immediato. E si tratta comunque di un intervento a tempo determinato.
• Chi deve autorizzare l’intervento dello Stato?
Ci sono due livelli: il primo, della Bce, deve attestare che la banca è solvibile (condizione che, ad esempio, non fu ritenuta rispettata nel caso delle due banche venete). Poi deve intervenire la Commissione europea, che deve validare il piano di risanamento e gli impegni presi dal management per il futuro. Quest’ultimo aspetto è fondamentale perché l’intervento sia compatibile con la disciplina sugli aiuti di Stato.
• Ci sono altre condizioni?
Sì, la disciplina impone che ci sia la compartecipazione alle perdite — il burden sharing — da parte degli azionisti pregressi della banca e dei soggetti che hanno obbligazioni subordinate: nel caso di ingresso dello Stato, i loro titoli vengono assorbiti per primi negli aumenti di capitale, con la conseguenza di veder quasi azzerata la loro partecipazione.
• Chi sono i debitori noti di Carige di cui parla Di Maio?
La risposta forse è in quei faldoni del 2013 nascosti dalla banca all’Unità di Informazione Finanziaria ed a Bankitalia e occultati nel caveau della filiale della Carige di piazza Dante, a Genova: tutti conti intestati a società, gruppi economici di rilievo, clienti vip.
• Di chi si trattava? Ed erano tutti meritevoli di credito?
Il “Faraone” Berneschi concedeva soldi, senza guardare la fedina penale. Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno ad esempio interessato gli Orsero, eredi dell’impero della frutta, indagati per riciclaggio, debitori per 91 milioni di euro, che proprio in questi giorni hanno raggiunto un accordo transattivo con la banca; il costruttore di Cogoleto Pietro Pesce, condannato a 2 anni per corruzione; poi il docente universitario Fulvio Gismondi, ex pattista di Carige, ex consulente Confcommercio, condannato a 3 anni (con indulto) per corruzione nell’inchiesta sull’ex presidente di Confcommercio Sergio Billé.
• Ma Carige è un altro caso Mps?
Berneschi distribuiva a destra e sinistra: beneficiati i ricchi della galassia vicina all’ex ministro forzista Claudio Scajola, ma anche quelli dell’altro ex ministro dem, Claudio Burlando. E poi il patron del Genoa Enrico Preziosi, l’europarlamentare Vito Bonsignore, fino ad arrivare agli armatori Alcide Rosina e Giuseppe Rasero; la compagnia Messina; il terminalista Aldo Spinelli, che era anche azionista di Carige. Gente che prendeva fidi e non li rimborsava. Sofferenze segnalate dagli ispettori di Bankitalia, con nomi illustri: Marina Aeroporto di Genova, Parco Erzelli e Leonardo Technology, Gruppo Cozzi-Parodi. E poi ancora società non più operative, come quella del costruttore albenganese, latitante a Abu Dhabi, Andrea Nucera.
Il “Faraone” si sarebbe adoperato per evitare di far finire sotto i riflettori dell’intelligence di Palazzo Koch pure i coniugi Vincenzo Capelluto e Franca Roveraro. L’imprenditore di Loano e la moglie, titolare della Eurocraft, sono citati nella relazione della Banca d’Italia, in cui peraltro si evidenziava l’operazione Sansobbia, il progetto che ad Albisola Superiore prevedeva la costruzione di tre torri di 20 piani l’una. La moglie (presiedeva l’Unione Provinciale degli Albergatori, mentre la figlia Elisabetta era presidente dei Giovani Industriali di Savona) è stata la prima donna a diventare consigliera della Cassa Risparmio di Savona (controllata di Carige), ma si è dovuta dimettere quando Bankitalia ha reso pubblica la relazione.
• Quanti crediti deteriorati ha Carige?
A inizio 2019, Carige ha in pancia 3 miliardi di crediti deteriorati. La Banca ha appena chiuso la ristrutturazione del debito da 450 milioni con la compagnia armatoriale Messina e un’altra con il Gruppo Preziosi.