Il Messaggero, 9 gennaio 2019
Roma, smontato Speraggio. Ma non si sa che fine farà
It’s over. Anche per Speraggio sono finite le feste e come tutti gli alberi di Natale è ora di smontare gli addobbi e spegnere le luci. Le operazioni di smontaggio sono cominciate lunedì notte e ieri sono terminate. Lo scorso anno venne ribattezzato Spelacchio per il fusto magrolino, i rami rachitici e il portamento remissivo, tutt’altro che regale. Per questo Natale appena trascorso, invece, è arrivata la sponsorizzazione di Netflix che con 376 mila euro ha portato nella capitale un superbo abete della provincia di Varese che ha fatto molto parlare di se: ha ricevuto la bellezza di 250 mila visitatori. E Spelacchio si è tramutato in Speraggio, l’albero a cui l’amministrazione ha attribuito sotto sotto poteri taumaturgici di riscatto dopo l’assoluzione della sindaca che una volta liberatasi dalle beghe giudiziarie (ma occhio: la Procura ricorrerà in appello) ha inaugurato la fase due del suo mandato, tutta impostata sulla riconquista della fiducia dei romani e su un’accelerazione dei dossier più complicati.
Speraggio è arrivato impacchettato e immobilizzato a dovere: per non rovinarlo durante il viaggio alcuni rami erano stati sezionati da esperti e poi riattaccati. Quando hanno iniziato a circolare le foto dell’operazione rami e bulloni per qualche ora era diventato Spezzacchio.
Speraggio è tornato in se quando si è acceso, come da tradizione, l’8 dicembre con 60 mila luci colorate e 500 palle decorate e ai piedi dell’abete si sono accesi anche gli schermi tv che trasmettevano le serie tv Netflix. E quando è approdato in piazza ha iniziato anche a parlare con la voce di Pino Insegno: «Ebbene signori sono tornato. È bello essere di nuovo a casa. Mi sono rimesso in forma. Ora, forza con le foto, i selfie e le prime pagine. Venite a trovarmi, insieme ci divertiremo un sacco».
Ma che fine farà? Verrà smaltito ma ci deve pensare Netflix. Sugli alberi casalinghi l’Ama fa sapere che «possono essere portati nei Centri di Raccolta perché i Carabinieri Forestali possano ripiantarli presso gli Altipiani di Arcinazzo Romano». Quelli che invece sono ridotti male, tipo Spelacchio dell’anno scorso, diventeranno compost.