Gazzetta dello Sport, 9 gennaio 2019
Curarsi con i colori. Lo scrittore che non ama le cinquantenni. Il ristorante parigino della figlia di Riina
Colori
Nella cosiddetta “cromoterapia” i pazienti vengono sottoposti a docce di colore. Il rosso risulterebbe energetico, aumenta battiti cardiaci, frequenza respiratoria e pressione arteriosa, migliora la circolazione del sangue, stimola il sistema nervoso e ghiandolare, ottimo contro bruciature, eruzioni cutanee, depressione, asma, tosse. Il giallo (colore della parte intellettuale del cervello) favorisce concentrazione e studio, infonde felicità e gioia, migliora la digestione, purifica l’intestino, riduce il gonfiore addominale, aumenta il tono neuro-muscolare, la prontezza di riflessi. L’arancione regolarizza tiroide e milza. Il verde (l’armonia, la natura) riequilibra le funzioni del corpo, calma emicrania e patologie nervose. Il blu, opposto al rosso, riduce pressione arteriosa, ritmo del cuore e della respirazione, calmante, tranquillizzante, rinfrescante, utile dunque in caso di stress, ansia, insonnia. L’indaco contro la cataratta. Il celeste per dare sollievo agli occhi [Gervasio, Sole].
Amori
Polemiche per l’affermazione dello scrittore francese Yann Moix, il quale ha ammesso pubblicamente in un’intervista al francese Marie Claire: «Dico la verità. A 50 anni non sono capace di amare una donna della mia età. Le trovo troppo vecchie». Gramellini, sul Corriere, lo definisce un gran cafone, Valeria Braghieri, sul Giornale, scrive: «Anche noi dovremmo ormai avere capito che ci sono uomini che non crescono, invecchiano solamente». La giornalista e scrittrice francese Colombe Schneck su Twitter ha pubblicato una fotografia del suo fondoschiena corredata da post: «Ecco il sedere di una donna di 52 anni... che imbecille, non sai cosa vi perdete tu e il tuo piccolo cervello». Moix ha pubblicato adesso un romanzo - Rompre - sulla fine di una storia d’amore.
Buste paga
Riscossione Sicilia ha presentato alla famiglia di Totò Riina una cartella esattoriale da due milioni di euro per la permanenza del boss mafioso in carcere al 41 bis dal 1993 fino alla morte, il 17 novembre 2017. L’articolo 188 del codice penale prevede infatti: «il condannato è obbligato a rimborsare all’erario dello Stato le spese per il suo mantenimento negli stabilimenti di pena e risponde di tale obbligazione con tutti i suoi beni mobili e immobili, presenti e futuri, a norma delle leggi civili». Per evitare di pagare, moglie e figli del padrino hanno rinunciato all’eredità, con una dichiarazione al tribunale civile di Parma.
Lucia Riina, ultimogenita di Totò, che insieme al marito ha aperto a Parigi, in rue Daru 19, il ristorante “Corleone by Lucia Riina”. Il locale - «ordinato e piacevole, né grande né piccolo, elegante senza strafare. Per insegna un cuore e un leone rampante» [Montefiori, CdS] - promette «autentica cucina siciliana-italiana da scoprire in un ambiente elegante e accogliente». È intestato alla società per azioni Luvitopace con capitale sociale di mille euro, il cui presidente è Pierre Duthilleul. Il direttore: «Facciamo la classica cucina italiana, in particolare siciliana — dice il direttore —, e nel locale siamo tutti italiani. Il ristorante nasce anche come luogo dove mettere in mostra i quadri di Lucia Riina, che ama molto dipingere». Per esempio «Tua per Sempre, Madre e Figlia, Storia di un Amore senza fine», colori acrilici su tela, che è in vendita (prezzo su richiesta) e sembra raffigurare l’autrice 39enne con la bambina avuta due anni fa dal marito Vincenzo Bellomo. Il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, vuol fare intervenire la Farnesina: «Il nome Riina accanto al nome Corleone non ci deve stare».