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 2019  gennaio 08 Martedì calendario

Lo Stato chiede il conto alla famiglia Riina per il carcere

Da un lato la moglie del vivandiere di Bernardo Provenzano, che presenta la domanda per ottenere il reddito di inclusione e grazie a un solerte dipendente del Comune di Corleone avrebbe potuto ottenerla, dall’altro, lo Stato che invia una cartella esattoriale alla famiglia Riina, perché saldi il conto della detenzione del padrino Totò: 2 milioni di euro.

REDDITO DI INCLUSIONE
Per il neo sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, Maria Maniscalco, moglie del boss detenuto e condannato a 15 anni Rosario Lo Bue, aveva studiato le cose per bene. Venerdì 23 novembre, due giorni prima delle elezioni amministrative, aveva presentato al Comune la richiesta per accedere al reddito di inclusione: «Uno stratagemma – per il primo cittadino – per evitare che la domanda fosse visionata dai commissari prefettizi e poi dalla nuova amministrazione», dice Nicolosi. Il responsabile della pratica aveva dato l’ok in tempi record e prima di inviare le carte all’Inps aveva invitato la donna a modificare la domanda per rimediare a un errore. Sembrava tutto fatto, prima che Nicolosi, appresa la notizia, bloccasse tutto. Ora il segretario comunale sta passando al setaccio questa e altre richieste. Il 23 novembre le tre commissarie che avevano guidato il Comune dall’agosto 2016, dopo lo scioglimento per mafia, erano in uscita. «Abbiamo trovato – sulla copertina della pratica – spiega Nicolosi – una nota del 26 novembre con su scritto Avvisata. Il dipendente che l’ha gestita ha chiamato la donna perché occorreva un’integrazione, visto che era stato inserito nello stato di famiglia il marito, attualmente in carcere». L’integrazione è arrivata il 4 dicembre, il giorno dell’insediamento del nuovo sindaco, indirizzata al commissario straordinario e all’assessore Attività sociali. Adesso la pratica è bloccata all’Inps

SPESE RIINA
I suoi ventiquattro anni al carcere duro sono costati allo Stato circa 2 milioni di euro. Un conto salato presentato ai familiari adesso ai familiari del boss mafioso Totò Riina, nel frattempo deceduto. A notificare la cartella esattoriale da pagare alla moglie del padrino di Corleone, Ninetta Bagarella, è stata Riscossione Sicilia, società che riscuote i tributi nell’isola. Ma moglie e figli di Riina hanno già trovato un escamotage. Rinunciando all’eredità.