la Repubblica, 7 gennaio 2019
Celentano fa capire le parole
Una chiamata a raccolta: e non erano pochi – tre milioni in un sabato sera di Rai 2. Adriano Celentano, con compleanno annesso, viene assai festeggiato in queste ore ed è perfino annunciato il cartoon su Canale 5, della cui esistenza ormai si parlava come di quella del Graal. Ma difficilmente gli altri riusciranno a essere più completi e intriganti del C’è Celentano, torrenziale serata di repertorio, molto costruita, annessi e connessi, interviste a vip, qualcosa di inedito e ripescaggi dalla tv del Celentano di una volta, fino ai botti migliori delle prime serate oceaniche negli anni 90 e limitrofi. Il tutto con sapienza ed esperienza di marca Blob (Luciani, Turchetti, Cristina e Roberto Torelli gli autori). Per i celentaniani di ferro c’era da andare in visibilio, per tutti gli altri valeva l’ironia con cui venivano accostate molte scene. Ma è meglio vederlo che raccontarlo. Al netto di cose epocali – lui e Benigni – il finale da solo valeva il biglietto: Adriano che canta Il Conformista di Gaber, con quell’antica sentenza firmata Paolo Conte ("Celentano è l’unico in Italia che fa capire tutte le parole quando canta") che riceveva una conferma di alta fattura.