il Fatto Quotidiano, 6 gennaio 2019
Ultimo fango a Rai2
Hai capito Freccero? L’avevamo sempre considerato un fottuto e folle genio. Ora scopriamo che è un coglione patentato. Pensate: a 71 anni, anziché godersi la pensione in santa pace, accetta di tornare a dirigere Rai2. Gratis. E perché lo fa? Perché vuole epurare Luca e Paolo chiudendo la loro striscia quotidiana Quelli che dopo il Tg, condotta insieme a Mia Ceran dalle 21 alle 21.20. E perché li vuole epurare? Perché prendono per i fondelli il ministro Toninelli (come se non si prendesse già abbastanza in giro da solo). Così lui vuole sputtanare 50 anni di carriera di artigiano di una tv libera, scapigliata, polifonica e politicamente scorretta, dunque di recordman delle epurazioni subìte, per fare un favore ai 5Stelle. Poi, per essere proprio sicuro che nella sua Rai2 nessuno si permetterà più di perculare un solo esponente giallo-verde, che fa? Si precipita a Valencia, dove vive dimenticato da tutti (fuorché dal pubblico) Daniele Luttazzi, il satirista più irriverente, feroce, eccessivo e censurato della tv italiana degli ultimi 25 anni, per riportarlo su Rai2, ben sapendo che quello, se mai accetterà, sposterà il mirino delle sue frecce avvelenate dai governi di centrodestra e centrosinistra a quello grillo-leghista. Così poi, alla prima puntata, si dovrà epurare anche lui.
Se non ci credete, vuol dire che non avete letto i giornali di ieri, che prendevano per buone le panzane twittate dalla solita combriccola di scioperati e cazzari renziani sul nuovo editto bulgaro emanato da Freccero contro Luca e Paolo per ordine di Toninelli. Diciamo subito che il triplo Toninelli dei due comici genovesi e di Ubaldo Pantani è strepitoso, come quasi ogni loro gag. E infatti i tre continueranno a sbeffeggiare Toninelli e chi altro vorranno ogni domenica a Quelli che il calcio. La chiusura della striscia serale nasce dalla scelta di potenziare la scarsa informazione Rai con uno spazio fisso di approfondimento giornalistico dopo il Tg2, come Rai1 faceva ai tempi di Biagi e come fanno tuttora Rete4 con Stasera Italia e La7 con Otto e mezzo. Cosa c’entri Toninelli non è dato sapere, visto che non risultano lamentele sue né dei 5Stelle contro la parodia di Luca e Paolo (i quali peraltro prendono in giro anche altri politici, che con la stessa logica distorta potrebbero essere additati come mandanti dell’epurazione). Perché allora molti gridano alla censura? Perché i partiti e la stampa mainstream non possono ammettere che questa maggioranza, dipinta come autoritaria e liberticida, ha mille difetti e fa mille errori, ma con la Rai s’è finora comportata meglio o meno peggio delle precedenti.
Ha nominato al vertice un manager competente e apolitico, Fabrizio Salini, che ha garantito nelle tre reti e nei tre tg una discreta polifonia (alcuni direttori sono vicini alla maggioranza, altri alla vecchia sinistra) e valorizzato le risorse interne. Nulla di simile alle occupazioni berlusconiane e a quella (ancor peggiore) renziana. E nessuna censura. Anzi, si sono rivisti in Rai Corrado e Sabina Guzzanti alla Tv delle ragazze e ora potrebbe tornare Luttazzi, che manca da 17 anni dopo che B. l’aveva fatto cacciare e il centrosinistra si era ben guardato dal revocare il suo editto bulgaro, anzi l’aveva confermato aggiungendone altri contro Gabanelli, Giannini e Giletti. Ci voleva il ritorno di Freccero, per il controeditto. Che poi è solo il minimo sindacale della normalità.
Per negare questa evidenza, riconosciuto sul Fatto anche da Sabina Guzzanti, tutt’altro che filogovernativa, bisogna prima sminuire o ridicolizzare il ritorno di Luttazzi (“solo la peggiore sinistra si ricorda chi è”, scrive sul Foglio Massimo Bordin, sedicente “liberale” coi soldi pubblici di Radio Radicale). E poi inventare censure inesistenti. Fino a prendere sul serio Renzi e la sua corte di poveracci che, dopo aver chiuso Ballarò e L’Arena e manganellato Report, il Tg3 della Berlinguer, Dimartedì e chiunque altro non cantasse le lodi del renzismo, ora strillano all’epurazione di Luca e Paolo. Ai quali va la massima solidarietà per l’“abbraccio” del figlio di Tiziano, di Anzaldi, di Andrea Romano e della Morani per qualcosa che non è mai avvenuto: non lo meritavano. Poi ci sono il Giornale e Repubblica, nuova coppia di fatto in edicola. Il Giornale blatera di “oscuramento” e “siluramento”. Repubblica addirittura di “fatwa sovranista”, di nuovo “editto” dell’“Epurator Freccero”. Ma se il Giornale riconosce che Luca e Paolo restano su Rai2 la domenica, dove Freccero li ha invitati a continuare la parodia di Toninelli, Repubblica riesce a scrivere che “il direttore in quota 5Stelle (sic, ndr) ha deciso di farli fuori dal servizio pubblico” e racconta la balla la loro “eliminazione dai palinsesti Rai”. Purtroppo non può citare una sola frase di Toninelli, o di Conte e Casalino (altri bersagli dei due comici) o dei 5Stelle contro il programma, simili a quelle dei berlusconiani e dei renziani contro le trasmissioni sgradite. E allora inventa: “Toninelli tirerà un sospiro di sollievo… Immaginate la reazione dell’establishment pentastellato, notoriamente poco dotato di sense of humour”, diversamente da quello berlusconiano e renziano. Purtroppo due anni fa, quando i renziani partirono all’assalto di Report per un’inchiesta sulle reazioni avverse a certi vaccini e sui conflitti d’interessi di Pessina costruttore ed editore dell’Unità, Repubblica si scordò di difendere l’indipendenza della Rai. Anzi, unì i suoi fuciletti ai manganelli, chiedendo la testa del conduttore Sigfrido Ranucci con l’accusa di aver tradito la lezione di Milena Gabanelli (che l’aveva scelto come braccio destro e poi come successore) e di abbaiare come un cane col “sinistro latrato degli spacciatori di bufale”. La famosa fatwa degli epurator di Repubblica.