il Giornale, 5 gennaio 2019
L’ultimo volo di mister low cost
C’è chi giura che sia volato in cielo modestamente. Spendendo il minimo necessario. Per un viaggio di sola andata. In classe economica. Eppure era ricco. Ma – per coerenza – l’inventore della prima compagnia aerea low cost non poteva optare per un biglietto in business.
Herbert (per gli amici Herb) Dwight Kelleher è morto l’altroieri a 87 anni. Professione: dirigente d’azienda. Chissà perché la sua personalità viene descritta «vivace»: aggettivo che vuol dire tutto e nulla, assumendo venature positive o negative a seconda del tono con cui viene pronunciato. Cinquanta anni fa Herb aveva fondato insieme a Rollin King (scomparso nel 2014 a 83 anni) la prima la Southwest Airlines Co, che esordì con il suo primo volo nel 1971. L’idea, geniale quanto semplice, fu di far spendere agli americani rispetto al costo medio di un ticket aereo. Il segreto? Tagliare tutto il superfluo: dai giornali alle bevande, restringendo le poltrone e guadagnando spazio prezioso da utilizzare per altri posti comodi come scatolette. E forse anche per questo la compagnia della coppia a stelle e strisce Kelleher-King fu malignamente soprannominata dalla concorrenza «sardina-airlines». Una rivoluzione di marketing, certo; ma anche un’inconsapevole novità lessicale con quel termine – low cost – entrato di basso profilo nel vocabolario global per poi decollare in contesti linguistici non strettamente monitorati dai radar.
Kelleher, originario del New Jersey, è stato il direttore esecutivo della Southwest per 30 anni, fino al 2008, e ne è stato l’amministratore delegato dal 1981 al 2001.
Una «creatura» tutta sua – la Southwest- da cui Herb non si è mai staccato, trasformando gradualmente la sede «regionale» di Dallas (Texas) in una holding che ha finito per far tremare le ali anche alle compagnie più blasonate d’America. Il trucco? Dimezzare i costi adottando il modello «point-to-point», senza cioè far scalo in hub intermedi e utilizzato sempre il Boeing 737, tipo di veivolo diventato non a caso sinonimo di trasvolata low cost. Se oggi l’irlandese Ryanair e la britannica easyJet hanno successo, il merito è proprio dell’antesignana Southwest, madre putativa di tutte le compagnie a basso costo. Che poi oggi le low cos siano diventate anche sinonimo di fregatura, beh questo non è sicuramente colpa di Kelleher... Ma su questo specifico punto Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, ha preferito glissare nel suo discorso di commiato a Herb, definito «il Gran Maestro Yoda delle compagnie aeree a basso costo», nonché «leader visionario». Non a caso pare che O’Leary avesse deciso di ribaltare nel 1992 il modello Rynair proprio all’indomani di un incontro avuto con Kelleher nel quartiere generale della Southwest.
Narra la leggenda che steward e hostess voli della Southwest fossero «diventati celebri per la loro simpatia»: caratteristica ulteriormente potenziata da uno «speciale pulsante» che – pare, ma a tal proposito non ci sono conferme – i visitatori potevano pigiare nella sede centrale dell’azienda «facendo così riecheggiare la sonora risata di Kelleher, accanito fumatore e appassionato di bourbon». A proposito di aneddoti in odore di fake news, c’è chi ricorda come Kelleher fosse solito «presentarsi al lavoro mascherato», addirittura non disdegnando di «dare una mano a scaricare i bagagli». Celebre il suo motto: «Un’azienda è più forte se il suo collante è l’amore anziché la paura». Filosofia tutt’altro che low cost.