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 2019  gennaio 02 Mercoledì calendario

In morte di Anna Speroni

Era quasi sempre l’ultima a lasciare la redazione di Io Donna per concludere questa o quella intervista o per organizzare la prossima one to one con la star di Hollywood di turno. Oppure per mettere in agenda una trasferta nell’Italia «profonda», meglio se per raccontare la storia di persone semplici, quelli che ce l’hanno fatta. Ci ha lasciati troppo presto Anna Maria Speroni, nata a Riccione il 2 giugno 1965, da oltre vent’anni firma di Io Donna(con una parentesi di un anno a 7 di Beppe Severgnini), caposervizio della redazione Attualità, giornalista sempre col sorriso e la gioia di vivere che le brillava negli occhi.
Otto anni fa aveva superato con forza e determinazione un tumore, ma il ritorno del «male» in questi ultimi due anni non le ha lasciato speranza. Eppure era rimasta in redazione fino all’ultimo, fino allo scorso 21 dicembre, per concludere due pezzi e avviarne un terzo. Al mattino in ospedale per le terapie, al pomeriggio in redazione a Crescenzago. «Una collega da ammirare per coraggio, discrezione e dolcezza», ha sottolineato la direttrice di Io Donna, Danda Santini.
Al lavoro fino all’ultimo
Aveva cinquantatré anni, da più di venti lavorava al femminile del «Corriere». Fino alla fine di dicembre era rimasta in redazione
Anna Maria era arrivata in Rizzoli nel 1990, facendo la scuola di giornalismo e poi entrando nelle redazioni di Più Bella, Donna Oggi, e, infine, Io Donna fin dal primo giorno di uscita dell’allegato femminile del Corriere, nel marzo del 1996, allora diretto da Fiorenza Vallino. Numerosissimi i suoi dialoghi con attrici e attori del mondo del cinema e dello spettacolo. Ma numerose anche le sue inchieste nell’Italia dell’arte e della cultura, tutte mosse da una inesauribile curiosità e da una voglia di raccontare storie e avventure di persone comuni, e di indagare anche in quell’ambito che per consuetudine definiamo «costume». Sempre con una scrittura inconfondibile, brillante e ironica. Adorava ballare, adorava la buona cucina, ed era bella di una bellezza che non passa inosservata, molto in linea con la sua terra d’origine. Ma, in contrasto con questo apparire, era riservata all’estremo, silenziosa su di sé, sulla sua vita privata, sulle sue amicizie. Ed era anche portatrice di opinioni «non allineate» che non aveva mai il timore di esporre. Lascia il compagno Gabriele, la mamma, il fratello e i due nipoti con i quali amava viaggiare. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata a Riccione.