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 2019  gennaio 02 Mercoledì calendario

«Felicizia», la città immaginaria di Mattarella

«Felicizia», quella particolare felicità che può dare l’amicizia. È stata una bimba di Torino di origine cinese a inventare il nome della città immaginaria citata dal presidente Mattarella nel discorso di fine anno. «Qualche settimana fa a Torino alcuni bambini mi hanno consegnato la cittadinanza onoraria di un luogo immaginario, da loro definito Felicizia, per indicare l’amicizia come strada per la felicità – ha detto Mattarella al quarto minuto del discorso alla nazione —. Un sogno, forse una favola. Ma dobbiamo guardarci dal confinare i sogni e le speranze alla sola stagione dell’infanzia. Come se questi valori non fossero importanti nel mondo degli adulti».
A sognare sono i 200 bambini e ragazzi di 20 nazionalità diverse che ogni giorno frequentano l’Arsenale della Pace del Sermig, il Servizio missionario giovani fondato a Torino da Ernesto Olivero. «Felicizia» è una parola nata per sbaglio, al termine di una giornata qualunque di qualche anno fa. Ai bambini, come sempre, era stato chiesto di definire il tempo passato insieme quel pomeriggio. La bambina cinese disse «felicizia». Agli educatori piacque tanto da chiamare così un luogo immaginario dove abitare insieme secondo le «Leggi del cielo», nel rispetto di tutte le religioni. Lo scorso 26 novembre hanno voluto dare la cittadinanza onoraria di Felicizia al presidente in visita per la terza volta all’Arsenale, dove ormai Mattarella è di casa. Un riferimento a reti unificate che in città nessuno si aspettava, nemmeno all’Arsenale. «Stavamo seguendo in diretta il messaggio del presidente, voce a noi molto cara – racconta Olivero —. È stata una graditissima sorpresa per tutti, ma è anche una responsabilità: tanto onore bisogna continuare a meritarselo».