il Giornale, 30 dicembre 2018
È Di Battista il big grillino più spendaccione: solo per gli avvocati consulenze da 55mila euro
Come svelato il 17 dicembre dal Giornale, l’azienda della famiglia dell’ex deputato Alessandro Di Battista è piena di debiti: oltre 150mila euro nei confronti delle banche, circa 135mila verso i fornitori e soprattutto verso i dipendenti. I lavoratori della Di. Bi Tec Srl vantano crediti per 53mila 730 euro se si fa riferimento al bilancio del 2016 e per 38mila euro nel 2015. In quegli stessi anni, Alessandro sedeva tra i banchi di Montecitorio ed era già diventato uno dei parlamentari più in vista nell’allora giovane e inesperta truppa pentastellata sbarcata nei Palazzi del potere per aprirli come una scatoletta di tonno.
E sono proprio i conti del Dibba politico ad essere molto diversi rispetto a quelli dell’azienda di famiglia. L’ex deputato romano, analizzando le spese per l’esercizio di mandato rendicontate nella scorsa legislatura, risulta essere uno dei grillini più spendaccioni per quanto riguarda le consulenze esterne. Una serie di voci di spesa, rimborsate dalla Camera a ogni onorevole, che comprendono: assistenza informatica, assistenza legale, commercialista, consulenze varie, consultazione dati e corsi di formazione. Insomma, «aiuti» accessori di cui si può avvalere ogni parlamentare, oltre al lavoro dei suoi assistenti regolarmente assunti. Così, mentre l’azienda era «in difficoltà», come ammesso dallo stesso Di Battista, il pasionario a Cinque Stelle si piazzava nella top ten dei grillini che hanno speso di più in consulenti.
Come documentato dal sito web «Ma quanto spendi», portale di analisi dei rendiconti del Movimento 5 Stelle, Di Battista ha utilizzato per le consulenze esterne una somma complessiva pari a 68mila 606 euro, con una media di 1270 euro al mese, raggiungendo picchi di 2mila e 669 euro ad aprile 2016 e 2mila e 500 euro a febbraio 2017. Comunque, sempre molto al di sopra della media del gruppo parlamentare M5s. Tanto da classificarsi in settima posizione su 123 deputati e senatori pentastellati della scorsa legislatura. Tra i big nessuno ha pagato più consulenti di lui, se si esclude Barbara Lezzi, ministro del Sud, in seconda posizione con 105mila e 285 euro totali. Le altre vere star mediatiche degli scorsi cinque anni come Luigi Di Maio e Roberto Fico si sono piazzate dietro. Il capo politico, ministro e vicepremier si è fermato a quota 23mila e 707 euro e il presidente della Camera, nella precedente legislatura alla presidenza della Commissione Vigilanza Rai, a 45mila e 33 euro.
Nel dettaglio, Di Battista ha speso quasi 3mila e 600 euro in assistenza informatica, 1.133 di commercialista, 150 euro alla voce consulenze varie e zero euro per quanto riguarda consultazione dati e corsi di formazione. A fare la differenza, nell’ammontare delle consulenze, è l’assistenza legale. Settore in cui Dibba ha battuto tutti i suoi colleghi per distacco: 55mila e 837 euro sborsati in avvocati. L’ex deputato, infatti, è famoso per i moltissimi litigi e il carattere polemico e focoso. Cosa che lo ha portato a minacciare e a ricevere minacce di querele a più riprese durante tutti i cinque anni trascorsi in Parlamento. Dove non si esclude il suo ritorno.