Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  dicembre 29 Sabato calendario

Tutti pazzi per Skam, la serie tv italiana sugli adolescenti

«Skam Italia», la serie tv diretta e co-scritta da Ludovico Bessegato, remake dell’omonimo norvegese, è un successo. Di più: un vero e proprio fenomeno. La distribuzione alternativa, con una clip nuova ogni giorno e un nuovo episodio ogni settimana, e i temi trattati - l’omosessualità, il sesso, l’essere giovani oggi - l’hanno resa una dei titoli migliori del piccolo schermo italiano. 
Addirittura l’americano BuzzFeed la consiglia tra le serie da non perdere. In Cina entra nei trend topic, chiacchierata e discussa nei forum. Su Twitter riesce a superare più volte il Black Friday tra le tendenze. E online diventa una costante: tutti ne parlano e tutti la seguono, e tutti non riescono ad aspettare che escano i nuovi episodi (la terza stagione è prevista per l’anno prossimo, in primavera). 
Per chi, però, non la conoscesse ancora: Skam Italia, coprodotta da Tim Production con Cross Productions, è una storia di ragazzi, raccontata dal loro punto di vista e ambientata a Roma, e che fa della normalità quotidiana il suo punto di forza. C’è una ricerca precisa dietro: una ricerca, dice Ludovico Bessegato, di realismo. «Perché tutti abbiamo la necessità di essere ascoltati», e di vederci rappresentati fedelmente, senza storpiature. 
Tutto è iniziato quasi due anni fa, a gennaio del 2017, quando uno degli editor di Cross Productions ha segnalato al resto del team Skam. «Ci sono bastati dieci minuti - ammette Bessegato - e ci siamo subito attivati per comprare i diritti del remake». E hanno scoperto che in tutto il mondo c’erano altri, come loro, che avevano avuto la stessa idea. 
«La vera difficoltà - continua Bessegato - è stata trovare un broadcaster che capisse le specifiche di Skam e che soprattutto ci assicurasse di mantenere le tematiche proprie di questa serie». A quel punto è entrata in scena TimVision, che distribuisce la serie in streaming. «È stato il broadcaster che ci ha dato tutte queste garanzie, e che ancora oggi ci permette di lavorare in libertà».
Su Skam i norvegesi hanno lavorato a lungo: hanno capito che c’era un problema con la rappresentazione dei più giovani, e per ottenere il risultato migliore hanno deciso di incontrare i ragazzi, capire quali fossero i loro problemi, che cosa facessero ogni giorno. E così ognuno dei personaggi che si vedono nella serie ha qualcosa di vero e di unico, in cui tutti possono specchiarsi. E lo stesso, con le giuste differenze e i dovuti cambiamenti, succede in Skam Italia. 
Storie di accettazione 
Merito del team che c’è dietro, di chi ha scritto, pensato e prodotto, certo. Ma anche merito degli attori. «Ho fatto quasi un anno di provini per trovare il mio cast - dice Bessegato -. Non ci sono state particolari regole. Però devo dire che se non avevano esperienza era meglio. Perché la premessa di Skam è il realismo assoluto e usare un attore non molto conosciuto aiuta in questo senso». 
Federico Cesari, che interpreta Martino e che è insieme a Rocco Fasano (Niccolò) il protagonista della seconda stagione, è diventato uno dei simboli di Skam Italia. La storia del suo personaggio è una storia di verità, di coming out, di consapevolezza: accettarsi per quello che si è, dirlo, ammetterlo, e trovare finalmente il proprio posto nel mondo. «Così tanto affetto e così tanti messaggi non me li aspettavo - confessa Cesari, classe ’97, romano, studente di medicina oltre che attore -. Skam è una serie che vive grazie al passaparola, non tanto alla pubblicità». E se funziona così bene è perché rappresenta la verità, «al 100%, senza filtri». «Ludovico si fida molto di noi attori - continua Cesari - e alcune scene sono quasi nate per caso. Ci siamo lasciati trascinare dalle energie che si creavano. E abbiamo cercato di fare qualcosa di nostro: fedele e allo stesso tempo diverso dalla Skam originale». 
Il risultato finale è una serie seguita in tutto il mondo. Un fatto che, dice Cesari, ha capito qualche settimana fa, quando è stato invitato in Norvegia per incontrare i fan. «Venivano da Singapore, dalla Cina, dal Canada e dall’Inghilterra. Skam è una serie che mette in contatto tutti, che ha un potenziale incredibile. E quando hai la possibilità di capirlo, vedi quanto è importante».