la Repubblica, 29 dicembre 2018
I fanalini posteriori, specchio del cambiamento
La sera di colpo appaiono i fanali posteriori delle automobili. Così si finisce per guardarli con più attenzione, forse per via del traffico natalizio che obbliga a stare incolonnati, o perché lo sguardo è attivato dalle luminarie appese a balconi e cancelli, negozi e strade. C’è stata un’evidente evoluzione negli ultimi dieci anni; dai classici fanalini rossi di forma rettangolare o rotonda, in orizzontale o verticale, siamo passati a segni luminosi di differenti forme: curvilinei, piegati a destra o sinistra; semicirconferenze; doppie parentesi una dentro l’altra; rette sottili che disegnano angoli acuti; strisce oblunghe; ellissoidi. I designer si sono sbizzarriti nell’assegnare nuove geometrie alle luci di posizione per comunicare in questo modo messaggi d’identità sin dalla parte posteriore delle autovetture. Sono stati i progettisti giapponesi i primi a disarticolare la tradizionale fanaleria posteriore divisa tra luci di posizione e avvisatori di frenata. Anche l’introduzione di nuovi tipi di lampadine ha modificato una zona delle automobili che sembrava destinata alla più tradizionale continuità. Del resto, la cosa che si vede di più di un’autovettura è la sua parte posteriore. La parte anteriore delle vetture che ci precedono, o ci seguono, non si vede mai; entra nel nostro campo visivo solo attraverso gli specchietti retrovisori, oggetto che probabilmente presto scomparirà sostituito dalla visione elettronica, come accade già in alcuni veicoli durante l’azione di retromarcia; il campo posteriore appare sul video posto sul cruscotto. Noi vediamo delle auto che ci precedono, in autostrada come nella fila al semaforo, solo il lunotto posteriore e la parte terminale della vettura. La prima cosa che colpisce sono proprio i nuovi fanalini rossi. Il design giapponese degli anni novanta e duemila ha reso più aggressive le auto sia nella parte anteriore – muso e fanaleria chiara – sia quella posteriore, dove spesso si può ritrovare l’influenza dei Manga o dei cartoni animati made in Japan.
Alcuni hanno visto nella forma di questi fanali profili orientali con occhi a mandorla, oppure di mostri presenti nei film animati. Non sono lontani dal vero, perché in quella cultura, come hanno mostrato i film di Miyazaki, i pattern di insetti o di mostri fantastici sono ben presenti a tutti. Inoltre, nelle culture orientali l’elemento luminoso, a partire dai fuochi artificiali di cui sono stati gli inventori, è molto importante. La luce colorata fa parte di quelle forme espressive durante tutto l’anno, mentre per noi ha il suo culmine a Natale. Le culture si vanno ibridando sempre più nei processi di globalizzazione. A partire dai fanali posteriori delle automobili è possibile leggere i progressivi cambiamenti di gusto. Tutto muta inesorabilmente davanti ai nostri occhi, spesso assai distratti.