Il Sole 24 Ore, 28 dicembre 2018
Facebook studia bitcoin: avrà il suo criptodollaro?
Mark Zuckerberg l’aveva detto a inizio anno: le criptovalute offrono la potenzialità di «sottrarre potere ai sistemi centralizzati restituendolo alle persone». Questi mesi hanno però permesso di mettere a nudo il “re” dei social network e il modo in cui sfrutta il “petrolio digitale” dei dati lasciati ogni giorno da oltre due miliardi di persone: dati personali “persi di vista” o ceduti al miglior offerente senza che i diretti interessati siano informati, fake news e rischi di manipolazione delle persone. L’ombra del sospetto si è allungata su Facebook. Zuckerberg tenta ora, almeno a livello di immagine, di restituire quel potere alle persone. Il 2018 si chiude così con l’indiscrezione che il social network abbia allo studio una criptovaluta tutta sua per abilitare i pagmenti peer-to-peer via WhatsApp a partire dall’India dove ha già avviato una sperimentazione per lo scambio di denaro con instant messaging. Per ovviare all’altissima volatilità del bitcoin starebbe pensando a una “stablecoin”, criptovaluta agganciata a un asset fisico come il dollaro che ne garantisca una maggior stabilità. Per il momento nessuna conferma. La sola certezza è che sui criptopagamenti a Menlo Park è oggi al lavoro un team di una quarantina di persone.