il Fatto Quotidiano, 24 dicembre 2018
Catalogo delle religioni più strane
Non c’è vigilia di Natale che tenga. Avete voglia di sensibilizzarli con i canti sacri, i presepi, gli alberi e la magia del Natale. Il mondo è pieno di gente che non si arrende e che di feste cristiane proprio non ne vuole sapere, preferendo osservare culti talmente stravaganti da sembrare geniali. E allora vai col Dio Spaghetto, col movimento per l’estinzione volontaria dell’umanità, col più che mai sacrilego Maradonismo dedicato al Dio del calcio, molto in voga tra Napoli e Buenos Aires. Tutto pur di soddisfare la sindrome da Grinch.
A raccogliere i casi più spiazzanti ci ha pensato Graziano Graziani nel suo Catalogo delle religioni nuovissime (Quodlibet Compagnia Extra). Si inizia con la Chiesa del Giovedì Scorso, unica traduzione possibile di Last Thursdayism. Qui il piatto forte del culto è una rivoluzionaria teoria evolutiva: l’universo è stato creato giovedì scorso a mezzogiorno e finirà giovedì prossimo alla stessa ora, per poi rigenerarsi. I fossili, i monumenti e tutte le testimonianze dal passato sono lì a simulare un’esistenza millenaria del tutto fantasiosa. Ogni settimana – da giovedì a giovedì – è un test psicologico per ogni essere vivente, su cui verrà giudicato.
Le religioni a volte nascono in modo strano, un po’ per caso. Nel secolo scorso per esempio in alcune isole della Micronesia diverse comunità tribali iniziarono a venerare le grandi navi americane e gli aerei cargo che solcavano acque e cieli del Pacifico, considerandoli apparizioni divine perché estranei alle loro conoscenze. Gli antropologi lo chiamarono “Culto del Cargo”.
Non ha un nome accademico, ma anche il Maradonismo ha i suoi seguaci. Non basta idolatrare il fenomeno con la 10 che fece grande il Napoli e l’Argentina, bisogna rispettare il Natale (inteso come 30 ottobre, compleanno del Pibe), la Pasqua (22 giugno, anniversario della storica Mano de Dios contro l’Inghilterra) e i testi sacri (compreso il “Diego nostro, che sei nei campi”).
Per le prossime vacanze può essere invece utile tenere a mente che, per alcuni, il Regno dei Cieli si trova in Malesia, a Kampung Batu. È lì che si può ammirare la Teiera gigante, oggetto sacro circondato da una serie di altre costruzioni iconiche e fatto erigere da Ayah Pin, profeta dell’omonimo culto (della Teiera Gigante, appunto) che la vide apparire in sogno e la immaginò come recipiente da cui il creatore ha distribuito la sua benevolenza agli uomini.
A proposito di recipienti, menzione d’obbligo è per i Pastafariani, i devoti al Dio Spaghetto che utilizzano come sacro copricapo uno scolapasta: predicano la libertà di scelta, la laicità dei luoghi pubblici, concludono le preghiere con un “Ramen” e vedono il paradiso come un vulcano che erutta birra di continuo. Un buon motivo, questo, per non temere la propria dipartita.
Il concetto viene comodo anche per i seguaci del Vhemt, sigla del Voluntary Human Extinction Movement, il culto che catechizza l’umanità a scegliere una sana estinzione, piuttosto che continuare a far danni al pianeta. Siamo troppi e troppo esigenti con la natura e le sue leggi, dunque meglio non andare oltre, pensare al benessere dell’universo anche a scapito del nostro. Sia chiaro: nessun suicidio di massa è auspicato e l’omicidio non è certo considerato un voto alla causa, semplicemente la soluzione è non fare figli. Nel giro di qualche generazione tutto sarà finito. E il mondo sarà finalmente dei gatti e dei piccioni.