la Repubblica, 24 dicembre 2018
La supercollezione di giocattoli sfrattata da Vicenza
Quanta strada dovranno fare ancora quei soldatini della Guerra di Crimea, stretti nelle loro uniformi, con mostrine e stendardi e baionette. Sono stati coccolati per oltre un secolo, hanno percorso l’Europa intera e fatto sognare migliaia di bambini che non hanno mai smesso di amarli nemmeno quando bambini non lo erano più. Figure di latta e carta, balocchi meccanici capaci di resistere al tempo e alle mode, riuniti amorevolmente in questa falange oplitica del divertimento che fu: la collezione dei coniugi torinesi Giancarlo Cavalli e Anna Rosazza. Ci sono 5.228 pezzi, tra cui 4.586 soldatini, 214 personaggi civili, 131 treni, 99 stazioni con arredi e biglietterie, 61 lanterne magiche, 12 navi, 10 automobili, cinque giochi di società e 91 tra automi e trenini. Anche i marchi, Britain, Heide, Lucotte, Bing, Elastoin, sono la testimonianza di come ci si divertiva in un tempo ormai andato. Tutto questo tesoro, del valore stimato di due milioni di euro, aveva trovato una sua definitiva collocazione nelle sale ipogee di palazzo Chiericati a Vicenza dopo la donazione ai musei civici. Ora però la Soprintendenza ne impone lo sfratto con una lettera inviata al Comune: «I locali vanno liberati perché sono un sito archeologico, non uno spazio espositivo». Così il tesoro dei balocchi rischia di finire a Mosca. «Ce l’hanno richiesta per un periodo», conferma il sindaco di Vicenza Francesco Rucco. «Potrebbe essere un’opportunità in attesa di capire cosa fare». Giancarlo Cavalli e Anna Rosazza, giovani sposini in viaggio a Parigi, industriale appassionato di storia militare lui, designer di gioielli con il pallino dell’arte lei, camminano mano nella mano in un mercatino d’antiquariato e si fermano davanti a una bancarella con la riproduzione di un incrociatore tedesco. È lì che tutto ha inizio. Viaggio dopo viaggio, a cavallo di oltre quarant’anni, la collezione prende forma nutrita dalla passione dei due che si ingolosiscono di fronte alle rarità. Il fortino tedesco dipinto a mano della Märklin, datato 1898, è finito all’asta cent’anni dopo a Londra. Se lo sono aggiudicati loro per l’equivalente di 45 milioni di lire. Ce ne sono tre al mondo. Racconta Anna, sopravvissuta al marito spirato nel 2012, di aver percorso anche duemila chilometri in auto per completare quei piccoli battaglioni variopinti dai movimenti eterni. Tutti questi oggettini erano stati sistemati in una teca di cristallo di 12 metri cubi, fino a che la casa non èdiventata troppo piccola. Anna ha deciso di così di donare la collezione. E grazie al professor Giovanni Carlo Federico Villa, torinese, all’epoca direttore onorario del Museo civico di Palazzo Chiericati, l’opera ha preso la via di Vicenza. «È senza dubbio tra le più importanti d’Europa, insieme a quelle di Londra e Parigi», conferma il professore, che si è occupato di catalogare tutti i 5.228 esemplari insieme ad altri 27 studiosi delle Università di Udine e Venezia. Ma il punto ora è un altro, perché Vicenza rischia di perdere il suo piccolo grande tesoro. A fine 2017 gli oltre 5 mila giocattoli sono stati consegnati ai musei civici di Vicenza sotto forma di comodato d’uso gratuito, con la clausola del vincolo espositivo come condizione necessaria perché diventi donazione. Il 24 aprile arriva il primo via libera da parte della Soprintendenza che però specifica: «Le operazioni di allestimento e smontaggio dovranno avvenire adottando tutte le precauzioni relative alle strutture dei beni monumentali». Con particolare riferimento alle parti archeologiche. Scadenze non ce ne sono ma la parola smontaggio implica già un futuro trasferimento. La collezione Cavalli-Rosazza, idealmente, avrebbe dovuto trovare spazio nell’ala ottocentesca di palazzo Chiericati ma i lavori di riqualificazione non sono ancora iniziati e i soldatini già devono rimettersi in marcia. Ancora una volta.