La Stampa, 23 dicembre 2018
Basta comizi, ci sono i gemelli. La paternità del capo di Podemos
Basta comizi, ci sono i gemelli. Podemos cambia leader, via Pablo dentro Irene. La successione è provvisoria e dettata da ragioni familiari. Iglesias e Montero, la coppia dei capi di Podemos, fidanzati da alcuni anni, ha messo al mondo due gemelli l’estate scorsa e ha deciso di dividersi equamente l’aspettativa, applicando quella che è stata una battaglia politica del loro movimento: uomini e donne devono avere gli stessi giorni liberi per accudire i figli. Così, il capo degli ex indignados spagnoli ha salutato tutti e per tre mesi ha promesso di non farsi vedere in giro, un impegno non banale per un politico: niente interviste, zero riunioni di partito (almeno quelle formali) e nessuna seduta in parlamento, solo. È proprio al Congresso dei deputati che Iglesias ha chiesto il permesso di paternità, tre mesi, esattamente quello che ha preso la compagna di vita e di partito, Irene Montero che ora torna in scena. Iglesias aveva già preso le 5 settimane previste dalla legge, e il supplemento di giorni è dettato dal fatto che i piccoli Leo e Manuel sono nati prematuri e sono rimasti ricoverati per molto tempo.
«Dobbiamo essere di esempio. Abbiamo sempre difeso il principio che i permessi debbano essere uguali - spiega Iglesias - perché se diventano trasferibili tra moglie e marito, poi finisce che sono le donne a restare a casa. Invece, noi uomini dobbiamo essere responsabilizzati». La battaglia è stata combattuta in parlamento, Podemos ha ottenuto di inserire nella Manovra del governo Sánchez (ancora non approvata) l’equiparazione dei permessi di maternità e paternità, con il 100% della retribuzione. Nel 2019 i permessi di paternità diventeranno di otto settimane, per arrivare a 16 nel 2021.
Due giorni fa a Valencia l’ultima uscita pubblica: la presentazione del libro «Nudo España», scritto con il vicedirettore della Vanguardia, Enric Juliana, nelle cui pagine il leader di Podemos aveva raccontato di quanto la paternità gli avesse cambiato la prospettiva non solo personale ma quella politica.
Il vicepresidente ombra
Iglesias in ossequio alla coerenza dovrà assentarsi in un momento cruciale per la Spagna. Il suo movimento garantisce un sostegno esterno al governo di Pedro Sánchez, un aiuto fondamentale vista la debolezza parlamentare dell’esecutivo socialista. Di fatto Iglesias agisce da vicepresidente, ha stretto un patto con il premier per una Manovra di stampo progressista e si sta spendendo molto per farla approvare dagli altri gruppi parlamentari, primi tra tutti i partiti catalani. .
In vista della staffetta e con l’ipotesi di elezioni anticipate sempre dietro l’angolo, Podemos aveva organizzato le primarie per il candidato premier, il candidato (unico) Pablo Iglesias ha vinto. «Ora posso stare con Leo e Manuel, non mi pare un brutto piano».