la Repubblica, 22 dicembre 2018
Il segno di Saturno dietro ai mercatini delle feste
All’inizio di novembre, quando ho lasciato Strasburgo, il Mercato di Natale della città era già in allestimento. Lì, e non solo lì, i tradizionali mercatini natalizi si tengono almeno un mese prima del 25 dicembre. Nelle settimane seguenti in Italia ne ho contati almeno otto in vari paesi. Il mercatino natalizio ha un’origine molto antica. Maurizio Bettini nel suo libro Il presepio (Einaudi) racconta che nella Roma antica c’era una festa, detta dei Sigillaria, compresa dentro una più ampia, in cui si onorava il dio Saturno. Una tradizione simile al nostro Carnevale, almeno per quanto riguarda il rovesciamento dei ruoli: i padroni servivano cibo agli schiavi. Bettini paragona questa improvvisa generosità a quella del Canto di Natale di Charles Dickens con il memorabile Ebenezer Scrooge. I Sigillaria comportavano la costruzione di veri e propri mercatini alla fine di dicembre nei porticati di Agrippine, e in seguito nelle Terme di Traiano: banchetti coperti da tende di lino dove si vendevano statuine di terracotta. Bettini li paragona ai nostri mercatini di Natale, che come sappiamo propongono piccoli oggetti decorativi, oltre a cappelli di lana, maglioni, felpe, gadget vari e naturalmente molti dolci. Queste statuine somigliano a quelle che si pongono nel presepe e raffigurano personaggi femminili e maschili. Il parallelo è stringente per un fatto: nei Sigillaria prevale la pratica del dono, inserito in una serie di relazioni sociali e famigliari. Come ha mostrato Marcel Mauss, il dono dà vita a forme di reciprocità: obbligo di ricambiare, spesso con un dono superiore a quello ricevuto, cosa che lega le persone a un’escalation spesso perniciosa, almeno in alcune culture. Natale vuole dire dono, e questo al di là del consumismo. Che festa sarebbe senza i doni? Quindi la pratica dei mercatini di Natale, come quello bellissimo di Strasburgo, attorno alla millenaria cattedrale, essa stessa con le sue guglie e i trafori un grande oggetto votivo e simbolico, è antichissima. I sigilla erano regalati a Roma soprattutto ai bambini, alla stregua di giocattoli. Cosa sarebbero i mercatini di Natale senza i giocattoli, senza i pupazzi? Saturno, divinità strana e bizzarra, scrive Bettini, può essere accostata a Babbo Natale, a Santa Claus, anche loro di derivazione pagana, nonostante l’impronta che hanno ricevuto. La storia di Babbo Natale è stata raccontata in tanti libri, tra cui uno di Nicola Lagioia scaricabile gratuitamente, ed è affascinante. Prima che l’attentato terroristico le spegnesse, almeno virtualmente, la bellezza del mercatino di Strasburgo, come di tutti i piccoli mercatini natalizi italiani, sono le luci. Il Natale è la festa delle luci, delle luminarie e delle decorazioni luminose. Luci: la vita contro la morte.