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 2018  dicembre 22 Sabato calendario

Cagliari e la statua dedicata a Gigi Riva: «La merita da vivo»

Non poteva ricevere prova d’affetto più grande. Non soltanto dai sardi, la famiglia che ha scelto nel 1963 orfano di entrambi i genitori, quella che ha amato incondizionatamente (ricambiato), rifiutando perfino le lusinghe della Juventus che offrì un miliardo di vecchie lire all’allora presidente del Cagliari Andrea Arrica: pur di rimanere in Sardegna era pronto a smettere di giocare a calcio. 
Gigi Riva, «Rombo di Tuono», record imbattuto di reti nella Nazionale (35 in quarantadue partite), l’attaccante formidabile che nel 1970 ha regalato l’unico scudetto ai sardi in un campionato di cui si ricorda ancora il siluro sinistro ai danni del Milan trasformato in gol a 130 chilometri orari, potrebbe essere il primo italiano al quale verrà dedicata una statua da vivo, come chiedeva da mesi un comitato di cagliaritani. 
In deroga alla legge 1188 del 1927, articolo 3 («Nessun monumento, lapide o altro ricordo permanente può essere dedicato in luogo pubblico o aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni»), ieri il ministro dell’Interno Matteo Salvini interpellato dal Corriere ha detto che si impegnerà personalmente per vederla realizzata: «Un campione come Gigi Riva, simbolo di un calcio romantico che ci manca, merita senza dubbio una statua. L’idea del comitato è ragionevole e non divisiva: farò di tutto per vederla realizzata, ma escludo che un omaggio a Riva possa essere prigioniero di vincoli burocratici. Auspico che l’opera possa essere realizzata in tempi rapidissimi e senza inutili complicazioni».
L’iniziativa «Una statua per Gigi Riva» era stata lanciata qualche mese fa da Pietro Porcella, insegnante cagliaritano residente in Florida, presidente del comitato di cui fanno parte anche Nicola, primogenito del bomber nato a Leggiuno, e Adriano Reginato, il portiere del Cagliari oggi 81enne con il quale «Rombo di Tuono» cominciò la carriera. 
La statua, per la quale è partita una raccolta fondi sul sito gofundme.com, sarà alta tre metri e sessanta, il doppio del naturale, e riprenderà il calciatore nel famoso tiro mancino, il suo marchio di fabbrica. È anche già stato scelto il luogo dove erigerla: il Lungomare Sant’Elia, davanti al Lazzaretto. 
«È un omaggio non solo allo sportivo, ma all’uomo, coraggioso, leale e schivo e per questo amato e rispettato in tutto il territorio nazionale», c’è scritto nella lettera consegnata brevi manu al vicepremier dalla deputata grillina Emanuela Corda, nata quattro anni dopo che i rossoblù avevano conquistato all’Amsicora il primo (e unico) scudetto sotto la guida di Manlio Scopigno. Ci racconta: «Sono una tifosa del Cagliari, oltre a essere nata in questa città. Ho dato la lettera a Salvini in aula un mese fa, ma era da tempo che mandavo email per porre la questione. È un’idea condivisa con la famiglia di Gigi Riva ed è una bella cosa, perché lui rappresenta un patrimonio per noi sardi in Italia e nel mondo. Ci ha dato tanto, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche per la sua testimonianza di valori etici e umani».
Il diretto interessato, restio per carattere a qualunque celebrazione (ma felice per ogni manifestazione di affetto e di interesse nei suoi confronti), accoglie la notizia sul divano, davanti alla tv. Al telefono, un po’ emozionato, risponde: «Io non vado matto per queste cose, non mi piacciono molto... Però, se si farà, sarà una cosa molto bella, mi piace anche il luogo che è stato scelto. Non me l’aspettavo, ma è la prova che le persone mi vogliono bene e non si sono dimenticate di me».
Un certo Pelé detiene il record di statue nel suo Paese, il Brasile: nel 2014 erano già sei. Ma lì nessuna legge le vietava.