Libero, 21 dicembre 2018
Putin si sposa e poi finisce il mondo
Attenti al pericolo di una guerra atomica, la civiltà umana può finire», ha avvertito ieri il presidente russo Vladimir Putin nell’intervento più importante della sua conferenza stampa-fiume di 4 ore a Mosca. Era l’annuale conferenza che ogni dicembre il capo del Cremlino tiene per fare un bilancio dei 12 mesi che si stanno concludendo. Un’ormai consolidata tradizione stavolta segnata dal peggioramento dei rapporti fra Russia e Usa a causa dell’intenzione americana di buttare alle ortiche un importantissimo trattato sul disarmo nucleare, il patto INF firmato nel 1987 dagli allora presidenti americano e sovietico Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev, che negli ultimi 31 anni ha proibito lo schieramento in Europa di missili nucleari a raggio intermedio. Gli Stati Uniti da mesi accusano la Russia di non rispettare il trattato, senza però fornire prove, né dettagli. Anzi, dal 4 dicembre hanno dato a Mosca un ultimatum di soli 60 giorni, fino al 4 febbraio 2019, per dimostrare di non violarlo, pena il ritiro americano dall’INF. Ciò fa pensare ai russi che gli Stati Uniti cerchino un mero pretesto per disfarsi del trattato e sviluppare i missili a medio raggio in Europa, pericolosi perché troppo vicini ai confini avversari, quindi con tempi di volo ridottissimi, che aumentano il rischio di errori di valutazione.
RISCHI PER L’EUROPA Senza contare che i Paesi europei che li ospitano diverrebbero bersagli di rappresaglia o di attacchi preventivi a sorpresa. Putin ha ammonito: «Il mondo sta sottovalutando il rischio di una guerra nucleare. Senza il trattato INF si rischia lo sfacelo della deterrenza e dell’equilibrio strategico». Ha ammesso che la Russia ha sviluppato nuove armi, come i missili Avangard «che abbiamo solo noi, ma per restare in posizione di parità strategica con l’America», dopo che questa ha sviluppato missili antimissile senza limitazioni, essendo già usciti gli USA, unilateralmente, fin dal 2002 da un altro basilare trattato, l’ABM del 1972, che disciplinava le difese antimissile per evitare che una potenza potesse illudersi di sfuggire a una rappresaglia atomica, essendo tentata dall’attaccare restando impunita. Ecco perché, ricorda Putin: «Sono rischiose le armi nucleari tattiche che qualcuno vorrebbe usare davvero. Se arriveranno i missili in Europa, poi l’Occidente non squittisca se la Russia reagirà. Questo potrebbe portare a una catastrofe globale che metterebbe fine alla civiltà e forse al pianeta. Credo però che l’umanità avrà abbastanza buon senso». Il presidente russo, che pure ha affrontato il tema della crisi con l’Ucraina accusando il presidente Petro Poroshenko di soffiare sul fuoco per motivi ellettorali, ha lanciato un messaggio positivo verso Donald Trump almeno nel caso del Medio Oriente e della lotta al jihadismo. Definendo «corretta» la decisione della Casa Bianca di ritirare i soldati americani dalla Siria, concorda con Trump nel reputare battuto l’Isis: «Abbiamo ottenuto considerevoli cambiamenti con la lotta al terrorismo in quel territorio e abbiamo inflitto gravi colpi allo Stato islamico».
I GILET DEL CREMLINO Fra i tanti temi toccati dal leader del Cremlino, spicca un commento sulle proteste dei gilet gialli in Francia: «I russi hanno il diritto di manifestare il loro dissenso ma nei limiti stabiliti dalla legge, mentre i gilet gialli in Francia hanno reagito alla scelta consapevole di Parigi di aumentare i prezzi del carburante per favorire le energie alternative. In Russia abbiamo fatto l’opposto, abbiamo lottato contro l’aumento dei prezzi». Del resto, ha vantato per il Paese un aumento del Pil dell’1,7% nel 2018, con produzione industriale salita del 2,9%. Non sono mancate battute di spirito, come la risposta alla domanda di un reporter sulle intenzioni di convolare a nozze con l’attuale compagna, su cui si mantiene lo stretto riserbo, ma che si dice possa essere l’ex-ginnasta Alina Kabaeva: «Sposarmi? Sono un uomo perbene, prima o poi lo farò. Anzi, dovrò farlo. Evidentemente lei è sposato e vuole che anche io mi trovi nella sua stessa situazione».