il Fatto Quotidiano, 20 dicembre 2018
Il trucco di Chiara Ferragni per spennare i fan
“Ma questa non può andare a lavorare come tutti?”. “Cosa sa fare nella vita?”. “Qual è il talento della tizia? Non me lo spiego!”. Tutti coloro che continuano a domandare sarcasticamente quale sia l’abilità di Chiara Ferragni oltre a quella di fingere di commuoversi quando ascolta l’ultimo singolo del marito, dovrebbero darsi una risposta semplice, sintetica, esaustiva: fare soldi. Capitalizzare tutto, guadagnare su ogni singolo frammento della sua attività ed esistenza. La Ferragni, da bambina, doveva essere quella che aveva il camper di Barbie e si faceva pagare il leasing da Skipper per poi subaffittarlo a Ken per le vacanze in Corsica a Ferragosto.
Ora, dopo aver pubblicizzato pannolini per il neonato, essere andata al parco con passeggino griffato, essersi fatta sponsorizzare il matrimonio da Alitalia e altre 20 aziende, aver pubblicizzato il nuovo disco del marito con i gratta e vinci con in palio una cena con i due, ha deciso che è arrivato il momento di diventare “docente”. Si dà ai corsi.
Esclusi quelli di filologia romanza e di fisica delle particelle per evidenti ragioni, ha deciso di radunare folle di aspiranti allieve per insegnare i segreti del suo make-up. Naturalmente non da sola – anche perché ha chi la trucca pure per andare a buttare l’umido sotto casa e credo che scambi i pennelli del trucco per delle Bic – ma in compagnia del suo truccatore di fiducia, tale Mameli, eroe del risorgimento del blush glitterato. L’appuntamento è il 9 febbraio, dalle 16 alle 20 al teatro Vetra a Milano. Per la cronaca, sono 500 posti a sedere. Ma soprattutto, per la cronaca, i biglietti hanno un costo compreso tra i 350 e i 650 euro. Roba che il concerto di Capodanno a Venezia alla Fenice con direttore d’orchestra Myung-Whun Chung costa 220 euro. Certo, nessuno lì ti insegna a fare dritta la riga dell’eye-liner, questo va detto. Morale: 500 posti moltiplicati per una media di 500 euro a biglietto sono 250.000 euro.
Ma cosa offrono in cambio di questa cifra la Ferragni e il suo incipriatore? Perché non so voi, ma se io pagassi un corso di trucco di 4 ore 650 euro, vorrei che qualcuno mi insegnasse come usare il fondotinta per uniformarmi l’incarnato, ok, ma pure per stuccare il cartongesso del bagno di servizio. E soprattutto, se io pagassi 650 euro, non dovresti insegnarmi a valorizzare i miei punti di forza. Dovresti polverizzare quelli di sfiga. Dovrei entrare al teatro Vetra col naso di Fiona di Shrek e grazie al sapiente gioco di luci e ombre realizzato con le ciprie di Mameli, dovrei uscire di lì col naso di Miriam Leone.
Comunque, i biglietti hanno tre fasce di prezzo: 350, 450 e 650 euro. Con quello da 350 euro si ha: a) una beauty bag con dei trucchi in omaggio. b) un posto a sedere in fondo al teatro perché i poveri, Chiara, devono guardarla da lontano c) l’accesso al “Californian buffet”, che se è ispirato alla dieta di Chiara tocca portarsi un panino prosciutto e formaggio da casa o alle otto di sera si finisce per succhiare il pennello del mascara. d) un attestato di partecipazione alla Masterclass così che tu possa appenderlo al muro e ricordare quanto sei stata minchiona a spendere 350 euro per continuare a truccarti da spogliarellista dell’est negli anni 80.
Poi c’è il biglietto da 450 euro che garantisce le stesse cose ma con un posto a sedere nel settore centrale del teatro che ti permette di accertarti che Chiara sia proprio Chiara e non una delle sorelle con la parrucca perché sei un po’ meno povera. Infine, c’è il biglietto da 650 euro che permette di entrare – pensate – fin dalle 14 in teatro (anziché dalle 16), di farsi truccare da una professionista Lancome (Mameli non infetta rossetti e matite-occhi destinati a Chiara con liquidi organici di ragazze povere), di sedersi nelle prime file e infine, udite udite, di avere una foto con Chiara e il suo truccatore. Una foto con la Ferragni alla modica cifra di 650 euro. Roba che costa meno il rullino fotografico originale “India 1978” di Steve McCurry. Va detto che il format è stato inventato da Kim Kardashian e dal suo truccatore che in America hanno realizzato vari tutorial-show dal vivo proprio sul mondo del make-up. “Vabbè ma chi ci va!”, direte voi. Martedì c’erano 37.000 persone in coda sul sito per l’acquisto dei biglietti.
C’è gente capace di vendere frigoriferi in Alaska. E poi c’è Chiara Ferragni, che il frigo in Alaska te lo vende con il set “pareo/infradito” dentro.