Corriere della Sera, 20 dicembre 2018
Lo speciale sulla droga, i reportage e gli esercizi di retorica
Una dose in periferia costa circa quaranta euro e la purezza varia intorno al 40 per cento; in centro costa 60 euro e la percentuale di purezza sale al 60 per cento. Volete alcuni indirizzi? Eccoli: zona Navigli (comprese le Colonne di San Lorenzo), Garibaldi, City Life e dintorni, via Padova, boschetto di Rogoredo... Stiamo parlando di coca al cui consumo milanese Skytg24 ha dedicato uno speciale condotto in studio da Alessio Viola, il primo di una serie di tre reportage.
Ma come, proprio il giorno in cui è proclamata la prima città per qualità della vita, Milano viene descritta come la città del narcotraffico! Stando ai dati forniti da «Le vie della coca» (Skytg24, martedì, ore 21), a Milano il consumo di cocaina cresce del 30 per cento l’anno. Questo incremento percentuale sarebbe dovuto a un mercato sempre più trasversale in cui questa droga non è solamente un prodotto per ricchi. Venduta a costi stellari nelle feste private più esclusive, si può trovare anche a prezzi stracciati nelle periferie più complicate.
Viola ospitava in studio Franca Davanzo, direttore del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda, mentre sul campo Carlo Imbimbo tracciava la mappa dello spaccio di cocaina con l’aiuto di Antonio Tinelli (ha fatto il suo onesto «percorso» di redenzione), responsabile comunicazione della comunità di San Patrignano.
Dal bravo Alessio Viola mi aspettavo qualcosa di più: di serate così costruite ne abbiamo viste molte. Il reportage di Imbimbo (pedinamenti, appostamenti sui tetti, inseguimenti e arresti), il viaggio in metro verso Rogoredo, il bosco dello spaccio di Rogoredo (ormai un set cinematografico), i commenti di esperti sono quasi routine. È un fatto tecnico, linguistico: se non succede nulla di clamoroso, la diretta è un inutile esercizio di retorica. Il montaggio avrebbe permesso una scrittura più serrata ed efficace.