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 2018  dicembre 20 Giovedì calendario

La disuguaglianza è davvero tale?

La teoria che corre da alcuni anni nella conversazione politica globale è che l’1% più ricco della popolazione si prende tutto l’aumento della ricchezza mentre l’altro 99% rimane con i redditi bloccati, soprattutto se fa parte della quota più povera della popolazione. Non è così, almeno non negli Stati Uniti, ritenuto in genere uno dei Paesi occidentali a maggiore disuguaglianza. Un articolo del Washington Post ha utilmente segnalato le statistiche sui redditi elaborate dal Congressional Budget Office (Cbo), la maggiore autorità americana in fatto di numeri. I dati del Cbo che riguardano l’andamento dal 1979 al 2015 indicano che in effetti il reddito prima delle tasse e prima dei trasferimenti pubblici (i sussidi) è salito del 233% per l’1% più ricco della popolazione. I redditi del 19% sottostante sono cresciuti del 74% e quelli del restante 80% sono aumentati del 32%. Nello stesso periodo, però, l’1% più ricco ha pagato il 33,3% di tasse sul reddito, il 19% un po’ meno ricco ha versato il 23,8%, il 60% inferiore – cioè i tre quintili intermedi in termini di reddito – sono stati tassati al 14,9% e il quintile inferiore, cioè il 20% più povero, all’1,5%. Se si tolgono le tasse e si calcolano i sussidi pubblici, l’1% più ricco ha visto i redditi salire del 242%, sempre rispetto al 1979, il quintile più povero ha migliorato del 79%, praticamente quanto il quintile più ricco depurato dell’1%, mentre gli intermedi restanti sono saliti del 46%. Su questa base, il Coefficiente di Gini – che misura la disuguaglianza stabilendo zero come reddito uguale per tutti e uno come reddito interamente in mano a un solo individuo, quindi massima disuguaglianza – è 0,60 se calcolato sul reddito percepito, 0,48 dopo i trasferimenti sociali, 0,43 dopo che sono state calcolate anche le tasse. La lettura che spiazza ancora di più la retorica corrente sull’aumento della disuguaglianza è questa: tra il 2000 e il 2015, il reddito post tasse e post sussidi del 20% (quintile) più povero è cresciuto del 32%, quello del secondo quintile più povero del 17%, il reddito del quintile intermedio del 15%, quello del secondo quintile più ricco del 16% e quello del 20% più ricco è cresciuto del 15%. Probabilmente, nessun americano vorrebbe tornare al 1 979 o al 2000, quando non c’erano nemmeno gli smartphone che in queste statistiche non compaiono.