La Stampa, 19 dicembre 2018
Scoperto il primo chewing gum. Diecimila anni fa era al catrame
Già nell’età della pietra gli esseri umani masticavano chewing gum. In Svezia, da sempre ricoperta di betulle, i nostri progenitori trasformavano i pezzi di corteccia in catrame nero, appiccicoso. Con questa sostanza costruivano strumenti e fabbricavano un prezioso collante, per esempio per fissare la punta delle frecce. E poi la usavano in tutt’altro modo, masticandola.
A rivelarlo sono le impronte dei denti. Datano 10 mila anni fa e hanno triturato a lungo quel catrame per ottenere la giusta consistenza, causando, tra l’altro, un’abbondante produzione di saliva che ha custodito nei millenni il Dna di quegli individui.
La scoperta ha avuto origine sull’isola di Orust, in un sito chiamato Huseby Klev, quando un gruppo di archeologi ha trovato tre palline di catrame di corteccia di betulla, che ora si rivelano essere una straordinaria macchina del tempo. Quella gomma da masticare primordiale può, infatti, rivelare informazioni preziose: per esempio chi erano, come vivevano e da dove venivano gli anonimi artigiani del Neolitico. E anche che cosa mangiavano i nostri antenati nordici e quali batteri vivevano nei loro organismi.
Ma estrarre il Dna dal catrame non è stato affatto facile: per questa «prima volta» il team dell’Università di Uppsala ha adottato un protocollo specifico, studiato in origine per decifrare il Genoma dalle feci, e il test ha funzionato. È così venuto alla luce che le tre «gomme» preistoriche hanno preservato le tracce genetiche di due femmine e un maschio, aprendo uno spiraglio sulle popolazioni di quel periodo. Nei geni gli specialisti hanno individuato un «mix» che rivela che quei raccoglitori-cacciatori fossero, in realtà, il frutto di due gruppi distinti. Uno era composto da individui che arrivavano dalle aree meridionali del continente: avevano, probabilmente, occhi azzurri e capelli scuri. L’altro gruppo, più chiaro di pelle e con occhi marroni, deve aver raggiunto la Scandinavia dall’attuale Russia, attraversando il Volga. Poi, in Scandinavia, i due gruppi si incontrarono e si mescolarono.
Resta l’interrogativo su questa antichissima «gomma»: forse veniva masticata per trasformarla in collante, facendole raggiungere la consistenza ideale, oppure - ed è l’ipotesi più affascinante - potrebbe essere stata utilizzata come medicinale. La resina di betulla, infatti, contiene xilitolo, un potente disinfettante.