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 2018  dicembre 17 Lunedì calendario

Andrea Delogu stracult: «Vado in analisi per restare con i piedi piantati a terra»

Fresca, bella, con una velocità di pensiero difficile da riscontrare in tv. Ne sono certo, la televisione le darà grandi soddisfazioni». Parola di Renzo Arbore, che non ha mai avuto dubbi sul talento di Andrea Delogu tanto da averla voluta di nuovo al suo fianco, assieme a Nino Frassica, per le due puntate di Guarda..Stupisci su Rai 2 (la prossima andrà in onda mercoledì) dopo l’esperienza positiva di Indietro Tutta 30 e l’ode dello scorso dicembre.
La conduttrice, dalle piccole tv private sino a Mediaset e poi ancora Fox sino alla Rai, solo negli ultimi tre anni ha messo in fila programmi come Parla con lei, Dance Dance Dance, l’Eurovision Song Contest, i Nastri d’Argento, ma anche Vado al massimo e B come Sabato. «Spero davvero - dice ancora Arbore - di averla messa sulla rampa di lancio che la porterà alla tv di serie A». 
Andrea, guardandola lavorare al fianco di Arbore e Frassica sembra davvero a suo agio; come se la tv fosse sempre stata nel suo Dna.
«La televisione l’ho incontrata e me ne sono innamorata nel 2001 quando feci la “letteronza” in Mai dire martedì su Italia 1. Lavoravo con il Mago Forrest e il primo provino fu direttamente con la Gialappa’s anche se sono certa che ad avermi scelta fu la potentissima direttrice dei casting Mediaset Gianna Tani. Una signora educata, protettiva. Le devo molto».
Erano gli Anni ’90 e il #Metoo fantascienza pura. Ha mai ricevuto avances o «pressioni» per lavorare?
«Sì, purtroppo. Una persona molto importante, che mi ha davvero sfinita e della quale non voglio fare il nome. Rifiutandola non ho lavorato per anni, arrivavo ai provini e la gente si voltava dall’altra parte, ma l’amore per la televisione era comunque scoppiato. Non ho mollato e sono finita in una neonata “Match Music”, una sorta di piccola Mtv che negli Anni ’90 funzionava molto. Lì ho conosciuto i Negramaro agli esordi e mi sono fidanzata con Andrea Mariano, il tastierista. Siamo stati insieme per tre anni».
E poi?
«Ho capito che se volevo fare qualcosa dovevo andare a Milano o Roma anche se, essendo cresciuta a San Patrignano, mi sono sempre considerata un’apolide. Ho scelto la capitale anche perché avevo conosciuto Francesco Montanari («Il Libanese» di Romanzo Criminale, che ha sposato nel 2016; ndr) e me ne sono innamorata, anche se sono stata lasciata due o tre volte perché lui era famosissimo e lo volevano tutte». 
A Roma ha conosciuto anche Marco Giusti.
«È stato fondamentale. Mi seguiva già grazie a Twitter, ma soprattutto mi ha visto quando ho presentato il mio libro La collina dalla Bignardi. Lì ho raccontato la mia vita da figlia di ospiti della Comunità di San Patrignano. Dopo avermi sentita, Marco mi ha ingaggiato per Stracult. Da quel momento la mia vita è cambiata completamente».
Anche perché Renzo Arbore era uno spettatore accanito di «Stracult».
«Sì, ma nel frattempo io avevo già lavorato per Fox con Dance Dance Dance e altri programmi. Renzo grazie a Stracult ha capito che so stare su un palco; mi ha chiesto di far parte di un suo programma per il web e poi per Indietro tutta! 30 e l’ode. Ricordo che la sua chiamata fu uno shock».
Renzo la stima molto e non ha mai smesso di tenerla d’occhio, infatti eccola in «Guarda... Stupisci».
«Quando ti chiamano la prima volta può essere un’intuizione, ma essere richiamata da Renzo Arbore e poi per uno show come questo, innovativo, da protagonista insieme a Frassica, è stata una botta che faccio fatica a raccontare».
Come si immagina da qui a dieci anni?
«Spero più sicura di me. Sono in analisi da quattro anni e mezzo perché facendo questo lavoro non voglio rischiare di diventare una stronza dimenticandomi chi sono e da dove sono venuta. I tanti personaggi aridi che ho conosciuto in anni di gavetta me li ricordo tutti. Quelli famosi che trattano la gente dall’alto in basso. Sono fiera degli anni in cui facevo la vocalist in discoteca con la mia amica dj Ema Stokholma e non me li voglio dimenticare. Mai».