Il Messaggero, 15 dicembre 2018
Scuola, mense da incubo: una su tre è irregolare
Un dato choc emerge dalle ispezioni dei Carabinieri del Nas nelle scuole di tutta l’Italia: una mensa scolastica su 3 presenta irregolarità. Topi, parassiti, scarso igiene, strutture inadeguate. Gli istituti controllati dal Comando per la Tutela della Salute – in intesa con il Ministero – sono stati in tutto 224. In 81 sono state evidenziate irregolarità, mentre 7 refettori sono stati chiusi a causa di una grave situazione igienico-strutturale. Uno si trova a Roma, all’interno di un istituto comprensivo di cui fanno parte una scuola materna, un’elementare e una scuola media. È stato chiuso il 5 ottobre scorso: «Venivano riscontrate gravi carenze igienico sanitarie a carico dei locali per la presenza diffusa di animali infestanti ed escrementi di roditori», si legge nel comunicato del Nas. Dopo un’opera di disinfestazioni l’istituto è stato riaperto. Altre mense in cui sono state rilevate criticità sono a Livorno – due casi -, a Pescara, a Chieti, a Taranto e a Brindisi.
In molti edifici sono emerse violazioni, sia penali che amministrative. I militari hanno già elevato sanzioni per oltre 576mila euro e sequestrate più di due tonnellate di alimenti privi di tracciabilità e scaduti: pesce, carne, formaggi, frutta, verdura, olio, pane. Sono state contestate 14 violazioni penali e 95 infrazioni. Quindici persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria e altre 67 hanno avuto una segnalazione amministrativa. «Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti: un film dell’orrore – ha commentato il ministro della Salute, Giulia Grillo – Furbi e cucine da incubo non possono essere tollerati. Come madre e ministra mi indigna pensare che sulle tavole dei nostri figli, a scuola, possano finire escrementi, muffe o alimenti di dubbia origine».
L’OBIETTIVOL’obiettivo dei controlli, partiti all’inizio dell’anno scolastico e ancora in corso, è verificare «i servizi di ristorazione nelle scuole di ogni ordine e livello»: accertare le condizioni d’igiene, denunciare eventuali carenze strutturali dei locali, controllare la rispondenza dei menù ai capitolati d’appalto, la corretta preparazione degli alimenti. «La maggioranza delle violazioni sono di tipo amministrativo come la mancata applicazione dei sistemi di autocontrollo e prevenzione del rischio, carenze igieniche e strutturali delle aree adibite alla lavorazione, irregolarità sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti – precisa il Generale Adelmo Lusi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute – Gli illeciti penali hanno interessato reati quali la frode e le inadempienze nelle pubbliche forniture, dovute al mancato rispetto agli obblighi contrattuali assunti dalle aziende di catering all’atto dell’assegnazione delle gare di appalto, la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e l’omessa applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro». Gli ispettori hanno anche focalizzato l’attenzione sulla corretta applicazione dell’obbligo – in vigore da maggio – di indicare la presenza di allergeni nelle pietanze.