La Stampa, 15 dicembre 2018
Allen Sinai, guru di Decision Economics: Il governo italiano ha ragione, Bruxelles atrofizza il Paese»
«Le istanze del governo improntate alla crescita sono vitali per la sopravvivenza del Paese e, in merito al contenzioso con l’Europa, da parte di Donald Trump ci sarà pieno sostegno commerciale e morale all’Italia». È categorico Allen Sinai, guru di Decision Economics, di ritorno da Roma dove ha partecipato a un simposio di Aspen Institute nel quale sono state affrontate, tra le altre, tematiche sul ruolo dell’Italia nella percezione americana.
Allo stato attuale come giudica le relazioni trai due Paesi?
«Eccellenti direi. Gli Stati Uniti sono in una fase di conflitto commerciale, in particolare con realtà come Messico e Canada, con la Cina ovviamente e con l’Unione europea. Non ci sono però elementi che mostrino dissidi con l’Italia o fattori di tensione nelle relazioni commerciali bilaterali. Al contrario ci sono contrasti sugli squilibri di bilancio con Paesi come Germania e Francia, ma con l’Italia c’è piena sintonia».
Nonostante il surplus commerciale?
«L’Italia sta facendo molto bene con l’export, gli Usa sono un suo un cliente fondamentale e lo rimarranno».
C’è pero una sostanziale differenza tra le situazioni economiche dei due Paesi, gli Usa navigano con un Pil al 3%, l’Italia è inchiodata a una situazione di crescita lenta, addirittura negativa….
«Purtroppo è vero, l’Italia sta pagando le conseguenze di una crisi che si è accanita in particolare con certe realtà dell’Europa del Sud e di politiche inefficaci a innescare una ripresa sostenibile».
Ravvisa da parte degli Usa uno sforzo per sostenere l’alleato italiano?
«Senza dubbio i consumatori e gli imprenditori americani continueranno ad acquistare merci italiane e utilizzare servizi italiani. L’export è molto forte e continuerà ad esserlo anche per una questione di affinità culturale visto che gli Usa possono contare su un’importante componente italiana e italo-americana. C’è poi il supporto morale che l’amministrazione Trump assicura e assicurerà al nuovo governo italiano. Personalmente sostengo l’esecutivo Conte dal punto di vista della politica economica per lo sforzo che sta compiendo di rimettere in moto l’economia. Non può essere altrimenti, le politiche imposte dall’Europa in termini di austerità e di rigore assoluto di bilancio sono pericolose, rischiano di atrofizzare il Paese».
In questi giorni si sta consumando uno scontro in questo senso tra Roma e Bruxelles, cosa ne pensa?
«Ripeto, sono dalla parte dell’Italia, il Paese non può in questo momento fare a meno di misure che producano uno stimolo alla crescita e che sostengano il Pil. Il limite delle politiche ispirate al rigore assoluto di bilancio e alle regole imposte dall’Europa e dalla Troika sono emerse in maniera chiara durante le due recenti recessioni che hanno colpito il Vecchio continente nel giro di sei o sette anni. L’austerità tiene il deficit in linea con il Pil ma allo stesso tempo, in determinate circostanze, danneggia la crescita, questo dovrebbero capirlo anche i Paesi creditori».
Anche lei ritiene impensabile l’uscita dall’euro?
«Nessuno la auspica anche perché non si sa bene cosa potrebbe accadere. L’Italia, come gli altri partner europei, non ha controllo sulla moneta o sui tassi di interesse e deve agire su bilancio e riforme, ma con i necessari spazi di manovra».
Secondo lei ci sarà sostegno finanziario da parte degli Usa all’Italia, magari acquistando debito?
«Lo escludo, l’agenda americana è improntata a una sorta di nazionalismo finanziario».
Cosa chiede Trump in cambio del sostegno all’esecutivo Conte?
«Il sostegno a Roma è già funzionale agli interessi economici e politici che gli Stati Uniti hanno con l’Europa, specie nelle relazioni con leader come Macron e Merkel».