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 2018  dicembre 15 Sabato calendario

La scelta della Svezia: fumo zero dal 2025

Bando al fumo dal 2025, più o meno in contemporanea o poco prima del bando delle auto a motori a combustibile fossile: la Svezia – pur senza governo salvo quello rosso-verde dimissionario, in carica per gli affari correnti – fa sul serio per l’ambiente e la salute dei suoi cittadini residenti e turisti. Per cominciare, da luglio dell’anno prossimo fumare in Svezia sarà vietato anche nella maggioranza dei luoghi pubblici, con pochissime eccezioni. Il Riksdag, il Parlamento reale, ha approvato la legge con 142 voti a favore e 120 contrari.
Ancora pochi mesi per le ultime boccate di nicotina dunque, poi sarà proibito fumare anche all’esterno di ristoranti, alberghi o uffici pubblici o privati, e da ogni loro ingresso scompariranno i portacenere attualmente collocati per i pochi che non rinunciano al vizio del fumo.
Stoccolma aveva introdotto il divieto di fumo nei locali e su tutti i trasporti pubblici dal 2005, due anni dopo l’Italia. Attualmente fumare è possibile solo in locali o cabine isolate, negli aeroporti o negli uffici, e i dipendenti pubblici, se sono fumatori, sono tenuti da tempo ad impegnarsi formalmente a non disturbare in alcun modo i colleghi non fumatori e a non mettere mai a repentaglio la loro salute.
I fumatori abituali dichiarati, nel Paese-guida del Grande Nord, sono appena l’11 per cento della popolazione, e i fumatori occasionali un altro 10 per cento, sebbene nella capitale e in altre città sia facile vedere persone di ogni età con la sigaretta in mano. Ma appunto solo fuori da locali ed edifici, e ove esiste un portacenere, segnale di zona di fumo tollerato. Adesso anche quelli scompariranno.
Non è ancora chiaro che fine faranno le poche piccolissime cabine isolatissime e ventilate presenti nell’enorme aeroporto di Arlanda, il maggiore fra i tre della capitale. Il consenso apparentemente trasversale è per la liberazione del Paese dal vizio appunto entro il 2025.
Fra il 2005 e il 2014 in diversi Paesi dell’Unione europea sono stati introdotti divieti di fumo in ristoranti e locali pubblici con diversa severità e diverse eccezioni: l’Italia fu il primo Paese a cominciare la campagna per incoraggiare la gente a smettere, con pubblicità del ministero della Sanità dal lontano 1962 e divieto in ogni locale pubblico dal 2003. Nei ristoranti il nostro Paese fu terzo nella Ue dopo l’Irlanda (1988) e la Finlandia (1995).
Le leggi più tolleranti sembrano quelle greche, dove sono esentati dal divieto di fumo i bar classificati come “entertainment centers” (discoteche, locali notturni) a condizione di avere una superficie calpestabile di oltre 300 metri quadri.
Un caso speciale è la Svizzera: in questo caso divieti di fumo sono diffusi in diverse città a cominciare da quelle principali come Zurigo, ma solo da giugno 2019 la SBB, le ferrovie elvetiche, introdurranno il bando al fumo all’interno delle loro stazioni. Berna per ora esclude la possibilità di instaurare un bando generale: la motivazione è quella di non voler «offendere la popolazione».