Corriere della Sera, 14 dicembre 2018
Terminati i vaccini contro l’influenza
Nessuno prevedeva la corsa all’antinfluenzale. Sulla base delle percentuali della scorsa stagione (dosi avanzate, spreco di risorse economiche) le Asl nell’ordinare i quantitativi sono state dunque prudenti. E adesso i vaccini mancano. Molti medici di famiglia devono rimandare indietro i pazienti che avrebbero diritto alla immunizzazione gratuita (malati cronici o di età superiore ai 65 anni), fenomeno evidente soprattutto al Nord. Anche in farmacia trovare le fialette è difficile, specie quelle del vaccino quadrivalente, efficace contro quattro ceppi di virus (due di tipo A e due di tipo B) anziché tre. Il più richiesto.
Carlo Signorelli, presidente della Società Italiana di igiene e medicina preventiva (Siti), è una sorta di sentinella sul territorio perché raccoglie le segnalazioni dei colleghi vaccinatori: «Il problema nasce dal fatto che le Asl hanno fatto ordini contenuti – dice —. Le aziende non sono elastiche nello spostamento delle scorte da un Paese all’altro. I magazzini non possono essere rimpinguati in fretta e le dosi disponibili sono esaurite». L’allarme coincide con l’aumento del numero di casi di influenza: 814 mila quelli registrati da metà ottobre. La curva è in netto rialzo, secondo i dati del sistema di sorveglianza Influnet. E il picco dovrebbe avvenire tra Natale e Capodanno.
Già a metà novembre è apparso chiaro che i vaccini non sarebbero bastati, tanto che le due aziende produttrici Glaxo e Sanofi, sollecitate dalle sanità regionali, hanno chiesto e ottenuto dall’agenzia del farmaco Aifa di importare le dosi avanzate nel Paesi nordici dove l’epidemia è in una fase più avanzata e le campagne di vaccinazione sono terminate. L’inelasticità di cui parla Signorelli non dipende però da disorganizzazione. La produzione dell’antinfluenzale parte nei mesi estivi, quanto l’Organizzazione mondiale della sanità comunica i ceppi da inserire nei preparati. Si tratta di procedure molto lunghe e complesse. Non è possibile avviare un secondo ciclo.
Sanofi Pasteur «conferma di aver consegnato il 100% delle dosi di vaccino tetravalente nelle Regioni in cui si era aggiudicata la gara e di aver supplito parzialmente allo stato di carenza di Sardegna, Emilia-Romagna e Liguria dove la fornitura era stata vinta da un concorrente. La domanda è più che raddoppiata rispetto allo scorso anno». GlaxoSmithKline, oltre che all’aumento della domanda, attribuisce le mancanze anche all’assenza dal mercato di uno dei fornitori inizialmente previsti. L’azienda sta cercando di soddisfare i nuovi ordini ma non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno.
Nel Centro Sud la situazione è sotto controllo, assicura Roberto Ieraci, capo dei servizi vaccinali alla Asl Uno di Roma: «Da noi non ci sono carenze. Ricordo che il trivalente adiuvato va benissimo per proteggere i pazienti sopra i 65 anni e soprattutto gli over 75, perché dovrebbe fornire una protezione superiore rispetto al quadrivalente». Le campagne antinfluenzali quest’anno hanno riscosso un successo imprevisto. Nel Lazio, dice l’assessore D’Amato, sono state acquistate 24mila dosi in più.