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 2018  dicembre 13 Giovedì calendario

I parlamentari lavorano 50 minuti al giorno

L’unica traccia del cambiamento è negli accessori: i giovanissimi parlamentari grillini e leghisti hanno sostituito i vecchi trolley con modernissimi zainetti. Ma la fretta di scappare dalle grigie stanze di Montecitorio è rimasta identica. Il giovedì pomeriggio, quando scatta l’ora della fuga nella settimana parlamentare, è un esodo. Palazzo Madama e Transatlantico si svuotano. In pochi restano negli uffici a lavorare. In pochissimi si dedicano alla preparazione di proposte di legge e mozioni. Scatta la ressa per acciuffare il primo taxi e raggiungere stazione o aeroporto. Mentre Piazza di Pietra, il raduno per gli amanti dell’happy hour, si affolla di deputati e senatori di ogni schieramento.
L’allergia al lavoro è fotografata in alcuni dati: nei primi 100 giorni di legislatura le due Camere hanno lavorato solo 52 ore. La media è di 50 minuti di attività parlamentare al giorno. Ma lo stipendio è pari a quello di un manager. Il Parlamento eletto nella XVIII legislatura si candida ad essere il più fannullone della storia repubblicana. In un articolo su Repubblica, Michele Ainis snocciola i dati del record: solo due leggi approvate. Mentre la maggior parte dell’attività parlamentare è impegnata a convertire decreti leggi e dare il via libera a ratifiche. 
Una norma che introduce seggioloni anti-abbandono e una riorganizzazione della Corte dei Conti sono gli unici due risultati incassati dal Parlamento del cambiamento. La voglia di lavorare non scatta nemmeno dopo una sollecitazione della Corte Costituzionale che, chiamata pronunciarsi sul caso di Dj Fabo, ha decretato l’incostituzionalità del reato di aiuto al suicidio. Neppure l’intervento dei giudici costituzionali ha dato una scossa ai parlamentari fannulloni. Che fino ad oggi non hanno prodotto alcun atto legislativo sul tema. Dove sarà finito il cambiamento promesso dai Cinque stelle? 
Non va meglio nelle commissioni. L’Antimafia ha atteso quattro mesi per vedere la luce. Pigri, fannulloni e svogliati: i parlamentari hanno una media di appena dieci sedute d’aula al mese, 67 in tutto quelle che si sono svolte fino a metà ottobre. D’altronde va ricordato che il Parlamento è rimasto senza un governo per ben novanta giorni. Poca voglia di lavorare ma tantissima di vacanze e missioni. 
Il grillino Roberto Fico, presidente della Camera, ha chiuso la Camera per la pausa estiva per 30 giorni. Non è il record: nel 2017 sono stati 35 i giorni di ferie. Manovra permettendo, i lavori parlamentari riprenderanno a metà gennaio dopo la pausa natalizia. Le proposte di legge arrivate in aula sono state poche, pur essendo oltre 2mila i ddl presentati tra i due rami del Parlamento, che sembra più occupato ad approvare provvedimenti del governo, a ospitare i question time dei ministri e le loro risposte alle interrogazioni. 
Sono appena novanta i parlamentari che secondo Openpolis sono quasi sempre presenti a tutti i lavori d’aula. «Dovevano sconfiggere la casta, far lavorare finalmente quei fannulloni che stanno in Parlamento. Famose le frustate di Beppe Grillo contro deputati e senatori, le ironie sul popolo dei trolley che vive tra Montecitorio e Palazzo Madama? Che strano il destino eh, vincono loro le elezioni, formano loro il governo ed il popolo dei trolley o zainetti sopravvive», scrive sulla sua pagina Facebook il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci.