la Repubblica, 13 dicembre 2018
Se i viaggi di Salvini entrano nel quiz di cultura generale
Va bene che è solo una “prova preselettiva”. E che un ingegnere deve pur sapere in che mondo vive. Ma mettetevi nei panni del candidato a uno dei 148 posti da ingegnere o architetto messi a concorso dal ministero delle Infrastrutture di Danilo Toninelli, che si trovasse di fronte a questa domanda: «Dopo il marzo 2017, Matteo Salvini quando è tornato a Napoli?». Dovendo scegliere fra tre risposte possibili: «A) Nell’agosto 2018 ha accompagnato Luigi Di Maio a Ischia in occasione dell’anniversario del terremoto a Casamicciola; B) Nel giugno del 2018 accompagnato da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio; C) Nell’ottobre 2018, come ministro dell’Interno, con la promessa di tornare il mese successivo». Può benissimo capitare, al Nostro. Perché questo è uno dei tremila quiz della banca dati dei quesiti del ministero, da cui verranno tratte le 80 domande per la prova del 18 dicembre. E chi stentasse a crederci, sappia che non si tratta di propaganda politica subliminale. Si capisce chiaramente dal quesito 2.290: «Virginia Raggi, nell’ottobre 2018, è stata protagonista di un processo che l’ha vista imputata per falso per la nomina di Renato Marra al vertice dell’Ufficio Turismo. Chi è?». Il fatto, purtroppo, è ben altro.
Sorvoliamo sui primi 420 incomprensibili geroglifici: schede con numeri. Nei restanti 2.580 quesiti, fra problemini da prima media («Quattro gruppi di studenti, composti da 12, 10, 12 e 20 persone, hanno un’altezza media di 170, 169, 164 e 166 cm. Qual è l’altezza media di tutti gli studenti?»), interrogativi sugli effetti del morbo di Parkinson e le caratteristiche dei pulcini, questioni sull’identità dell’autore del Libro nero sul comunismo, del Re d’Italia nel 1976 o degli attuali sottosegretari, c’è gloria anche per la stampa. «Quali sono le città coinvolte, il 21 ottobre 2018, nell’evento #oggiraccolgoio organizzato da Repubblica e Legambiente?» (quesito 2.834). E chi è «il direttore del Corriere della Sera?» (2.636). Cultura generale, ovvio. Solo non si capisce perché, a chi deve superare un concorso da ingegnere o architetto, oltre a domandare lumi su Salvo D’Acquisto, Stanley Kubrick, Salò e il fascismo (autentica fissazione dell’autore), non si chieda per esempio (sempre restando sulla cultura generale) chi era Le Corbusier, o cosa ha progettato Frank Lloyd Wright, o a quali opere ha legato il proprio nome Pier Luigi Nervi. Nella sterminata lista di quesiti la parola “ingegnere” ricorre nove volte, “ingegneria” appena cinque e “architetto” solo due. “Architettura”, invece, mai. E questo forse spiega tante cose di come va questo Paese.