Corriere della Sera, 13 dicembre 2018
Giacomo Poretti e il suo imbarazzo davanti agli ultimi
Giacomo Poretti ci accompagna nel «grande cuore» di Milano (Milan cont el coeur in man) per farci conoscere alcuni luoghi dove l’accoglienza è ancora una virtù: la Casa di Accoglienza Enzo Jannacci in viale Ortles, il Refettorio Ambrosiano di Greco, gestito dalla Caritas Ambrosiana, il Rifugio Caritas nei pressi della stazione Centrale, ed infine la Ronda della Carità e della Solidarietà, onlus che da vent’anni aiuta i senzatetto della città e che ha la propria sede nel quartiere di Lambrate.
Il programma si chiama «Scarp de’ tenis, Incontri sulla strada», è realizzato da Show Biz per Tv2000, con la regia di Ranuccio Sodi. Per esempio, il Refettorio è nato durante Expo Milano 2015 per cucinare per le persone in difficoltà le eccedenze dei padiglioni dell’esposizione, ma poi ha proseguito la sua attività. Un centinaio di volontari serve per 90 ospiti pasti preparati con il contributo della grande distribuzione. E, in cucina, ai volontari hanno dato una mano chef stellati come Bottura, Berton, Oldani, Pisani e altri ancora. Nella Casa di Accoglienza Enzo Jannacci in viale Ortles, Giacomo incontra anche Paolo Jannacci che ha curato la sigla del programma: parlano della sensibilità del padre. L’aspetto più curioso del programma è l’imbarazzo del conduttore, quando incontra alcuni ospiti, quando parla con dirigenti, quando improvvisa qualche gag. Ma il suo imbarazzo è la cifra giusta del programma, perché esprime disagio, partecipazione, condivisione. Ogni altra forma di conduzione sarebbe stata fuori tono. Il progetto nasce dalla realtà del mensile «Scarp de’ tenis», l’unico giornale di strada italiano nato a Milano nel 1994 ed oggi sostenuto da Caritas Italiana, da un’idea di Pietro Greppi che adottò come testata il titolo della celebre canzone di Enzo Jannacci.
P.S. Per errore, ieri non erano corretti i dati di «Report»: di share ha fatto il 7,8%.