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 2018  dicembre 13 Giovedì calendario

Due rivoluzioni per un’automobile

Probabilmente non ci sarà una rivoluzione globale contro i governi che, attraverso le tasse, vogliono disincentivare l’uso delle auto con motore a combustione a favore di quelle elettriche. Però, le manifestazioni dei Gilet gialli di Francia contro l’aumento delle imposte sul carburante segnalano che parti consistenti del mondo non ne vogliono sapere di fare il salto verso il motore elettrico: costa e non ne hanno i mezzi. I numeri lo confermano. Secondo uno studio della società di consulenza strategica McKinsey su tre grandi mercati dell’auto – Stati Uniti, Germania e Cina – il 77% delle vetture in circolazione oggi hanno motori a benzina, il 12% diesel, il 9-10% sono in diverse forme ibride, quasi il 2% sono totalmente elettriche. Quando si chiede agli automobilisti che modello vorrebbero comprare la prossima volta, il 41% dei cinesi sceglierebbe la benzina e il 20% il diesel. Anche nel Paese nel quale l’auto elettrica è più diffusa, una maggioranza di oltre il 60% preferirebbe insomma restare nella cornice della tradizione. La quota dei «conservatori» sale al 73% in Germania (55% benzina, 13% diesel) e all’86% negli Stati Uniti (73% benzina, 13%gasolio). Le vetture con motore interamente elettrico sarebbero volentieri comprate, al prossimo cambio di macchina, dal 26% dei cinesi, dal 17% dei tedeschi e dal 16%degli americani. Le ibride, invece, dal 95% dei cinesi (il totale va oltre al 100% perché le domande consentivano risposte multiple), dal 55% dei tedeschi, dal 69% degli americani. Buona parte di chi guida è dunque affezionato allo status quo, almeno per quel che riguarda il motore. Sempre secondo lo studio della McKinsey, la reazione al fatto che un famigliare possa usare un’auto senza guidatore è invece tendenzialmente più positiva: per l’1% dei cinesi è negativa, mentre in Germania si arriva al 21%e negli Stati Uniti al 28%: con solo il 9% di reazioni negative nelle grandi città di tutti e tre i Paesi. Meno entusiasmo, per ora, raccolgono i robo-taxi, taxi senza guidatore. Alla domanda se sostituirebbero la loro auto con un servizio di robo-cab, gli americani che rispondono di no sono il 58%, i tedeschi il 56%; mentre i cinesi solo il 19%. I produttori di auto devono prepararsi alla rivoluzione hi-tech. Ma i governi devono fare attenzione a non provocarla con le tasse. Come sa Macron.