Gazzetta dello Sport, 13 dicembre 2018
Gravissimo l’italiano ferito a Strasburgo. May vince alla camera, ma dovrà andarsene presto. Berlusconi si ricandida e prevede la caduta del governo
Gravissimo l’italiano ferito a Strasburgo
Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ferito a Strasburgo, è in coma e non è operabile «per la posizione delicatissima del proiettile, che s’è conficcato alla colonna alla base del cranio, vicino alla spina dorsale». Il bilancio della strage è di due morti, di una terza persona in stato di morte cerebrale e di sei feriti in fin di vista. Cherif Chekatt, come riferiscono alcuni testimoni oculari, ha sparato mirando alla testa e gridanmdo «Allah Akbar». Gli si dà la caccia con 720 agenti e intanto sono stati fermati il padre, la madre e due fratelli. Si teme che il terrorista sia fuggito in Germania. Il tassista che è stato costretto a portarlo via dalla zona del mercatino ha detto che Chekatt era ferito a un braccio e perdeva molto sangue.
Brexit, May supera la mozione di sfiducia
Con 200 voti a favore e 117 contro, Theresa May ha superato la mozione di sfiducia che era stata presentata da 48 deputati del suo partito contrari all’accordo sulla Brexit. Per la premier britannica è stato un ottimo risultato, considerato che nel 2016 aveva conquistato la leadership dei Tory con 199 voti. Per convincere i più riottosi, ha promesso che non si ricandiderà alle elezioni del 2022, anche se è probabile che già dopo il completamento della Brexit, alla fine del marzo prossimo, sarà invitata a dimettersi. In ogni caso, in base al regolamento del partito conservatore, per un altro anno nessuno potrà più attentare alla sua posizione.
Berlusconi vuole ricandidarsi alle Europee
Silvio Berlusconi pensa seriamente di candidarsi alle elezioni Europee. «È molto probabile che mi presenti in tutti i collegi, magari seguito da una donna: varrebbe tra il 3 e l’8 per cento» ha annuncia alla annuale e rituale presentazione del libro di Bruno Vespa. Il leader di Forza Italia è anche convinto che l’attuale governo possa cadere, che se ne formi un altro con l’appoggio di un gruppo di “responsabili” del Movimento 5 stelle. In questo scenario, Salvini resterebbe premier «secondo gli accordi che abbiamo preso prima delle elezioni».
«Dopo il caso Dall’Osso l’emigrazione dai 5stelle verso l’area moderata, in primis Forza Italia, va avanti. Il fatto nuovo è che qualcuno azzarda numeri. Secondo uno degli esponenti del primo cerchio berlusconiano al Senato sei senatori grillini potrebbero cambiare casacca nelle prossime settimane o, al massimo, a fine gennaio (mettendo in ambasce il governo). Di questi, tre già sarebbero acquisiti, mentre con altri tre c’è un’interlocuzione ravvicinata. Alla Camera, invece, gli interessati a fare i bagagli e a lasciare Beppe Grillo sarebbero quattro. Secondo Alessandra Ghisleri, questa settimana i grillini hanno toccato lo scalino del 24%, quasi dieci punti in meno rispetto alle politiche. Ma ciò che deve più preoccupare Di Maio e i suoi colonnelli sono i sondaggi tematici: per il 70% degli italiani il Paese non è pronto all’introduzione del reddito di cittadinanza; il 60% è addirittura contrario; al 53% non piace tutta la manovra. Se a questo si aggiunge che, secondo Eurobarometro, quest’anno gli italiani favorevoli alla Ue sono il 64%, rispetto al 49% dello scorso anno, significa che molti, spaventati da sei mesi di governo gialloverde, vedono nell’Europa si fa per dire “un bene rifugio”» [Minzolini, Giornale].