Libero, 8 dicembre 2018
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Biografia di Rossini
Seconda puntata. Fin qui, abbiamo incontrato il Rossini “severo”. Ma c’è Il Barbiere. Sotto un certo profilo, può considerarsil’ideale stesso dell’Opera comica. Hegel e Schopenhauer andarono d’accordo nell’anteporlo alle stesse Nozze di Figaro. V’è la personalità esplosiva del protagonista Figaro, qualcosa che la musicanonaveva conosciuto.Autoritratto del compositore? Impossibile, per un uomo di quella finezza spirituale e di una psiche la quale si mostra negli anni vieppiù sofferente: pur se, all’epoca della composizione, era ancora un giovane gioviale, pieno di vita e capace di goderla, e con essa l’eros e lo scherzo. E resterà generoso in ogni senso e verso tutti. Nel capolavoro è, coi suoi personaggi, un ritratto dell’essere umano nella sua interezza, dall’abbietto al sublime. E una capacità di raccontare il fatto drammatico mentre si svolge, la musica da rappresentazione ideale fatta azione, non inferiore a quella di Mozart. OSSESSIONE DIONISIACA In Rossini la categoria del comico ha anche qualcosa di antipsicologico, di meccanico, sino alla disumanizzazione In ciò, egli è l’erede della Commedia napoletana di Cimarosa ePaisiello,elo portaalleestremeconseguenze. Il comico ha qualcosa, pure, di un’ossessione dionisiaca, come si vede nell’ebrezza ritmica dei Finali – anche di alcune Opere tragiche. È quella che Stendhal chiama «une folie organisée et complète». E sì che Rossini,almeno standoalla sua estetica, è artista apollineo per eccellenza. La feconda contrapposizione delle due categorie, che poi si fondono in superiore unità, era perfettamente presente al mondo antico: Nietzsche l’ha da ultimo teorizzata. Rossini ereditaun eterno dualismo da quel sommo artista che è. Ancora, la categoria del comico passa per Rossini attraverso un grandioso grottesco. Mustafà, Taddeo, DonMagnifico.Vediamola complessità artistica d’un genio. Non basta. L’ultima Opera comica delMaestro è infrancese, Le comte Ory. È una scettica commedia di costume (come lo era Il Turco in Italia: ch’è cosa diversissima dall’Italiana in Algeri con la qualeingenerosamente si volleall’inizio confondere) e in costume. La finezza, la satira, il doppio fondo erotico d’un’arditezza senza pari (è anche mimatoin scena un eros omosessuale involontario), ne fanno un unicum. Anche per la satira degl’ideali del Romanticismo francese: il neo-cattolicesimo della Restaurazione, il Medio Evo, le Crociate. Una compagnia di libertini penetra in un castello francese, il proprietario del qualeèimpegnato nella santaimpresa: i libertini sono travestiti da monache. Se Nietzsche l’avesse conosciuto, ne avrebbe fatto l’emblema d’una divina levità del genio capace di dire danzando cose profondissime. Accanto a questo, c’è il legislatore della forma melodrammatica che regge tutto l’Ottocento, persino fino all’Otello di Verdi e al Lohengrin di Wagner. E v’è, dopo Spontini, il definitivo inventore del Grand-Opéra francese. Il suo culmine, il Don Carlosdi Verdi (1867), nasce dalGuillaume Tell. Nell’intervallo ci sono decine di Opere di tanti:il tramite più alto sarà Donizetti; il genere continuerà a lungo. «FAVOLA BOSCHERECCIA» E c’è il Rossini Autore tragico. Il Tancredi, che affascinò Goethe e da lui venne definito “favola boschereccia”, con ciò genialmente ascritto all’ethos pittorico di Poussin. L’Otello, la prima Tragedia musicale della storia autenticamente shakespeariana. L’incanto tassesco dell’Armida. L’incanto ariostesco (quanto a ethos) di Ricciardo e Zoraide. V’è il Mosè in Egitto che, divenuto un’Operafrancese, fu il solo capolavoro non comico del Maestro restato in repertorio nel Novecento. V’è la Tragedia storica Maometto II, dedicata all’assedio dei turchi della veneziana Negroponte, che si termina con le luttuose “nozze di sangue”, le quali strapperebbero le lacrime anche alle pietre. Anch’essa venne profondamente rielaborata in francese, e fu la prima delle tre Tragédies rappresentate all’Opéra, sotto il titolo de Le siège de Corinthe. V’èil romanticismo diWalter Scott de La donna del Lago. Vi sono due Tragedie classiche,l’Ermione e la Zelmira: la prima da Euripide e dall’Andromaque di Racine. V’è la colossale Semiramide, con la quale il Maestro chiude la carriera italiana. Nove vennero create per Napoli. Il soggiorno napoletano, dal 1815 al 1822, durante il quale egli scrisse venti delle sue Opere, sebbene non tutte fossero per Napoli, fu la rivelazione di Rossini a se stesso, e durante il suo corso avvenne l’incomparabile ulteriore sua crescita artistica e culturale. Naturalmente, solo a un genio senza confronti è dato trar profitto, moltiplicato, dall’influenza culturale di un ambiente. Napoli, insieme con Milano,erala capitale culturale europea. La scelta dei soggettièincredibilmente ardita e varia; gli autori dei poemi drammatici sono letterati di alta sfera. È straordinario vedere un compositore a contatto sia con le più nuove tendenze del gusto, da Shakespeare al Medio Evo, sia con il mondo classico in un modo affatto diverso dagli stereotipi settecenteschi del pur sublime Metastasio. È affine a quello di Goethe. Eppure erra la musicologia a considerar Rossini un compositore romantico, pur avendoeglialRomanticismomusicale aperto la via; è l’esponente di una fase classico-romantica nella quale i due poli si contrappongono e si alternano nella piùfeconda condivisione. Ora torniamo al “silenzio”. La prima causa l’abbiamo individuata. Troppo intelligente, Rossini, troppo alto il suo ideale artistico. Ma pensiamo, anche, a un uomo che in diciannove anni scrive trentotto Opere: alcune di dimensioni eimpegno giganteschi. Ha trentasette anni. Una psiche logorata da uno sforzo eccessivo. Viene preso da unaforma di gravissima depressione. Un altro carattere, meno aristocratico, avrebbe osteso il suodolore.Rossini preferìcelarlo, travestirlo. Fingersi cinico piuttosto che confessarsi dolente. Nell’epoca nella quale il tormento dell’artista era la grande moda. Fratello di Leopardi, Gioacchino la Moda la odiava. In uno dei Dialoghi delle Operette Morali, è definita sorella della Morte e di lei più pericolosa.Rossiniavrebbe potuto scriverlo.