Estratti dall'articolo di Filippo Ceccarelli per ''la Repubblica'', 8 dicembre 2018
DAL RETROSCENA ALL'OSCENO - I DUE DEPUTATI CON LE FREGOLE FINISCONO SU ''REPUBBLICA'', CECCARELLI: ''CI SI PUÒ SCANDALIZZARE SE IN PARLAMENTO NON SI PARLA D'ALTRO CHE DEL LEGHISTA E LA GRILLINA, BECCATI IN CUPIDA INTIMITÀ NELLE TOILETTE DEL QUARTO PIANO? I RACCONTI DI MARIO PACELLI, ERUDITO E SPIRITOSO EX FUNZIONARIO DI MONTECITORIO, RACCONTANO CHE NELLA PRIMA REPUBBLICA...'' -
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2018/12/07/news/il_contratto_dell_eros-213700023/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1&refresh_ce
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E insomma: con che cuore ci si può scandalizzare se in Parlamento non si parla d’altro che dei due deputati - lui della Lega, lei cinque stelle o viceversa? - comunque beccati in cupida intimità nelle toilette del quarto piano durante i tempi morti della discussione sulla legge di stabilità?
E non è solo per il timore di fare la figura dei vecchi babbioni indignati, oh tempora oh mores!; per cui, fatto salvo il diritto di scegliersi luoghi più romantici, ma anche con la smaliziata considerazione che Eros spesso e volentieri sfida qualsiasi buonsenso, si rende noto che gli accoppiamenti parlamentari non sono un inedito assoluto, come fa fede sul piano bibliografico il fondamentale “Bella gente” di Mario Pacelli, un erudito e spiritoso ex alto funzionario di Montecitorio (Edizioni del Gallo, 1992), testo da cui si apprende che i luoghi deputati al brivido del coito clandestino erano già, nella prima Repubblica, gli ascensori foderati di rosso pompeiano fermati al piano e i meno sontuosi, ma numerosissimi anfratti destinati alle fotocopie.
Per cui episodi e casi di amore carnale in Parlamento in qualche misura ci sono sempre stati, dal che nessuno è autorizzato a stracciarsi le vesti. Ma la faccenda, e ancora di più il modo in cui se ne parla, sembra lo stesso più seria. Almeno dal punto di vista della cifra estetica, oggi così importante.
E la possibile tesi che in qualche modo inquadra le effusioni delle maioliche di Montecitorio è che ogni ciclo di potere ha la sua scena. E se dunque la Prima Repubblica aprì la via al retroscena, e la Seconda si ritrovò nella messinscena, pure estesa alle narrazioni orgiastiche berlusconiane, la scena della Terza e attuale Repubblica va sempre più connotandosi come una scena, appunto, oscena.
Non è solo un fatto di porcherie e oltraggio al pudore (...)
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2018/12/07/news/il_contratto_dell_eros-213700023/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1&refresh_ce