la Repubblica, 8 dicembre 2018
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Biografia di Annegret Kramp-Karrenbauer, nuova leader della Cdu
Va sempre dallo stesso parrucchiere a Puettlingen, la cittadina di ventimila abitanti poco lontano dalla frontiera francese dov’è cresciuta. «Con i capelli corti, il parrucchiere è importante», ha raccontato di recente alla Bild. E quel taglio sbarazzino continua a regalarle anche a 56 anni un’espressione da eterna ragazza. Ma guai a sottovalutare Annegret Kramp-Karrenbauer, la nuova capa della Cdu tedesca. Il motto adottato in primavera, quando aveva già scambiato il posto da governatrice della sua minuscola Saar per quello di segretario generale della Cdu, adesso sembra un pronostico.
«Posso farlo, voglio farlo e lo farò». Anche nel suo caso, come in quello di Angela Merkel, l’immagine di donna della porta accanto conta più dello scarso carisma o dell’energia non travolgente. I tedeschi hanno avuto un leader carismatico di troppo; non è una qualità essenziale per governare. Helmut Kohl era detto “la pera” prima di diventare il padre della Riunificazione.
Il suo nuovo motto, AKK l’ha lanciato ieri, nella relazione al congresso più importante da anni: «Per guidare è più importante la forza interiore che il volume esteriore». E la donna dai toni bassi ama i contenuti moderati, ma anche il coraggio: «Basta guardare impauriti a destra e a sinistra». Soprattutto, ha intenzione di unire il partito, dopo le spaccature degli ultimi anni.
Da ieri uno dei rari partiti conservatori sopravvissuti in Europa allo tsunami dei populismi ha consegnato alla force tranquille di “mini-Merkel”, il timone del partito. Una poltrona rimasta per diciott’anni saldamente in mano ad Angela Merkel. E la notizia è anche che i conservatori tedeschi, dei quali per anni si è detto che avessero mal digerito l’arrivo di una donna ai vertici, hanno scelto per altri due anni almeno un’altra donna. Che può legittimamente aspirare alla cancelleria.
AKK è nella Cdu da quando aveva 19 anni. Del marito Helmut ha assorbito la seconda parte dello scioglilingua che porta come cognome, Karrenbauer. È profondamente cattolica e non manca di farlo sapere. Contro il matrimonio per tutti si è già espressa varie volte (in Germania è legge da un pezzo), ma ieri ha anche detto un chiaro “no” all’ipotesi di cancellare l’anacronistico divieto di pubblicizzare l’aborto. Anche quando parla di “creato” in riferimento ai rischi dei cambiamenti climatici, AKK non nasconde il suo credo. Per smarcarsi da Merkel, la neo presidente della Cdu ha adottato durante la breve campagna per la presidenza una linea dura sui profughi – vuole respingerli persino in Siria. AKK è stata la prima ministra dell’Interno donna in Germania, nel suo Land, della Saar, dove negli ultimi decenni ha fatto una carriera folgorante conquistando la poltrona di governatrice per ben due volte.
Ma la lettera “C” del partito cristianodemocratico significa anche, per la mamma di tre figli, che intende seriamente impegnarsi per le madri single e per chi guadagna poco. Sull’Europa, per ora, non si coglie ancora una linea precisa. Ma certamente non metterà i bastoni tra le ruote ad Angela Merkel, la kingmaker che ieri non ha mancato di ringraziare, mentre era sul palco. E per un momento, le si è spezzata la voce.