ItaliaOggi, 7 dicembre 2018
La rabbia contadina sta esplodendo in India
In India, sta aumentando la rabbia degli agricoltori. Reclamano la cancellazione dei propri debiti da parte del governo. L’economia indiana non è più in grado di assorbire il surplus di manodopera nelle campagne. All’incertezza del valore dei raccolti si aggiunge la minaccia del riscaldamento climatico che aumenta i rischi di siccità e di inondazioni. Decine di migliaia di gilet verdi, provenienti da lontani villaggi, hanno marciato verso il parlamento a Nuova Delhi e fra loro c’erano molte donne, secondo quanto ha riportato Le Monde. Queste hanno sfilato portando sotto il braccio il ritratto di un padre, di un marito, di un fratello che per i debiti ha finito per suicidarsi. La crisi dell’agricoltura ha fatto molte vittime: in venti anni, dal 1995 al 2015 sono almeno 310 mila i contadini che si sono tolti la vita, secondo le ultime statistiche del governo indiano e riportate da Le Monde.L’agricoltura contribuisce per il 16% alla creazione del pil del paese, una quota ridotta rispetto al numero di persone che vi lavorano pari al 60% della popolazione. Una famiglia di contadini indiani guadagna all’incirca 80 euro al mese. E nel 2012 una famiglia su due era indebititata. Attrezzate con calze e berretti per passare la notte per strada, le contadine hanno marciato verso la casa del governo indiano guidato di Narendra Modi. Una marcia per la libertà degli agricoltori, organizzata da circa 150 organizzazioni di agricoltori, alcune delle quali sono legate al partito comunista indiano.
Ad ogni contadino, la propria rabbia. «Vendendo i nostri raccolti per poche rupie, stiamo perdendo soldi pur lavorando», ha detto a Le Monde, Ratin, un contadino del Kerala. «Tra siccità e inondazioni, le nostre vite sono diventate più incerte che mai», ha aggiunto Nitin, venuto dall’India occidentale. Anche le contadine erano numerose. Solo l’8% delle donne è proprietaria del terreno che coltivano con i loro mariti. Quando diventano vedove, la terra viene trasmessa ai figli o alla famiglia, e loro non contano più niente. In India i contadini sono 600 milioni.
Negli ultimi mesi, le proteste dei contadini sono divampate in tutto il paese. Il giorno prima della marcia di Nuova Delhi, cinquanta mila agricoltori hanno manifestato a Calcutta e, a marzo, un’enorme processione di contadini è entrata a Bombay.
Dicono di non essere ascoltati dai politici, come dimostra il loro appello per una speciale sessione di tre settimane del Parlamento dedicata all’agricoltura. Accusano il parlamento di non prendere sul serio i problemi della categoria. Le perdite attese per l’agricoltura in India da qui al 2030 ammontano a circa 7 miliardi di dollari (6,1 miliardi di euro) provocate dal cambiamento climatico.